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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Autotrasporto, tagliate le deduzioni forfettarie: esplode la rabbia delle associazioni

Gli autotrasportatori "intendono opporsi a questo stato di fatto, richiedendo alle forze politiche tutte di sostenere l’economia italiana a partire dall’autotrasporto"

Le associazioni dell'Autotrasporto di Forlì-Cesena, hanno appreso con grande preoccupazione la decisione del Governo di tagliare di un terzo le deduzioni forfetarie per il settore, riducendole da 51€ al giorno, a 38 euro per i trasporti oltre il comune e da 17 euro a 13 euro, per i trasporti nell’ambito comunale. “E’ un taglio inaccettabile - affermano Confartigianato Trasporti, Cna Fita Forlì-Cesena e Accap-Fiap - che porterà ad una maggiorazione della tassazione di alcune migliaia di euro ad impresa, alla faccia della riduzione della pressione fiscale tanto sbandierata dai nuovi governanti. Una scelta unilaterale, assunta dal Governo senza nemmeno consultare le Associazioni di categoria dell’artigianato e delle piccole imprese”. 

In Provincia di Forlì sono circa oltre 1.200 le imprese artigiane di trasporti danneggiate (rispetto alle 1.400 operanti), che ora subiranno un prelievo fiscale che rischia di farle chiudere per sempre. 
“Tra l’altro, un provvedimento - affermano i presidenti delle sigle dell'Autotrasporto provinciale -  che si abbatte su un anno già chiuso e quindi senza alcuna possibilità di recuperare sul mercato questi maggiori costi”.  "Per mercoledì scorso era prevista l’audizione della Commissione Trasporti del Senato e ci si augurava che l’incontro avrebbe permesso anche di affrontare queste tematiche. Invece, giocando d’anticipo, tutto è stato deciso negli uffici dei ministeri - proseguono i presidenti di Fiap-Accap, Confartigianato Trasporti Cesena, Confartigianato Trasporti Forlì e Fita Cna Massimo Bagnoli, Valerio Cangini, Roberto Pasini e Daniele Battistini -. Nei diversi incontri tenuti ad ogni livello territoriale, gli autotrasportatori hanno manifestato la volontà di mantenere lo stato di agitazione e pertanto resta concreta la possibilità di attuare il fermo nazionale".

Le associazioni annunciano che "valuteranno nei prossimi giorni le azioni da intraprendere, in relazione alle decisioni che saranno assunte a livello nazionale. Certo è che le aziende di autotrasporto non possono continuare ad assistere inermi  alla strategia dei Governi passati e presenti, che tagliano continuamente le risorse agli imprenditori italiani, già sistematicamente sotto attacco dai vettori  esteri, in particolare quelli provenienti dai paesi dell’est, che causano abusi e concorrenza sleale". Gli autotrasportatori "intendono opporsi a questo stato di fatto, richiedendo alle forze politiche tutte di sostenere l’economia italiana a partire dall’autotrasporto". Le associazioni, inoltre, evidenziano che "il pagamento in ritardo delle tasse comporterà anche una maggiorazione dello 0,40% sui redditi e rivendicano la certezza delle risorse strutturali, la rimozione del contingentamento imposto dall’Austria, in determinate giornate, al traffico dei camion in uscita dal nostro Paese, il ripristino della piena funzionalità del sistema delle revisioni dei mezzi presso le Motorizzazioni, la ripubblicazione dei “costi minimi della sicurezza” e il rispetto dei tempi di pagamento e l’estensione del rinvio della fatturazione elettronica, anche agli acquisti di carburante in extrarete".
 

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