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Economia

Appello di Cna al Comune: "E' ecessario ridurre l’aliquota Imu"

La manovra, che la giunta ha proposto recentemente, prevede di recuperare gran parte delle risorse mancanti facendo leva sull'aumento dell'aliquota IMU (fissata all'8,6 per mille)

“Fin dall’estate scorsa, con l’avvio del confronto sul bilancio preventivo 2012, abbiamo sollecitato gli amministratori affinché affrontassero la costruzione del bilancio preventivo con rigore ed equità, attuando politiche di contenimento della spesa e di risparmio, per far fronte alla continua contrazione delle risorse a disposizione”. Da Cna Cesena fanno sentire la loro voce il presidente Sanzio Bissoni e il responsabile Roberto Sanulli.

“Contestualmente, abbiamo chiesto di favorire ed incentivare, anche a livello locale, i processi di crescita e sviluppo necessari per uscire dalla difficile situazione economica. Il quadro economico generale si è ulteriormente aggravato, tanto è vero che tutti i più autorevoli istituti di previsione indicano il 2012 come un anno caratterizzato da una fase recessiva per il nostro Paese. Il governo Monti ha varato una manovra particolarmente pesante e ha anticipato l’introduzione di nuove leve per la fiscalità locale (IMU). In questo quadro le nostre imprese, già sottoposte ad un livello di pressione fiscale insostenibile, subiscono l’appesantimento della crisi. - spiegano nella nota - Per queste ragioni abbiamo chiesto agli amministratori di non usare la leva fiscale per recuperare le risorse che Governo e Regione non riconoscono più alla città. Piuttosto, andrebbe privilegiata la strada del recupero di efficienza, della diminuzione dei costi, continuando l’impegno nella lotta all’evasione”.

“La manovra, che la giunta ha proposto recentemente, prevede di recuperare gran parte delle risorse mancanti facendo leva sull’aumento dell’aliquota IMU (fissata all’8,6 per mille) relativa alle 2^ case e agli altri immobili (laboratori, negozi, uffici e capannoni), determinando, per questi ultimi, un aggravio di tassazione compreso fra il 50 e il 100% rispetto al 2011. Siamo contrari a questa impostazione. Crediamo, invece, che vadano ricercati gli spazi per graduare diversamente l’imposizione sulle imprese. Chiediamo, pertanto, all’amministrazione di non aumentare l’aliquota base per gli immobili strumentali all’attività. Gli imprenditori che investono risorse nella costruzione dei loro capannoni non lo fanno per speculare ma, unicamente, per rendere più competitiva la propria impresa”.
 

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