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Appalto Hera, Provincia e Comune contro il massimo ribasso

E' l'appalto del servizio di manutenzione e pronto intervento delle reti gas e fognature dell'intera provincia, gestito da Hera, al centro di una polemica innescata da Gagliardi e Roccalbegni

E’ l’appalto del servizio di manutenzione e pronto intervento delle reti gas e fognature dell’intera provincia, gestito da Hera, al centro di una polemica innescata da Stefano Gagliardi, capogruppo PdL e Valerio Roccalbegni, consigliere PdL. “Resta inspiegabile come un’azienda che è espressione di pubblica amministrazione precluda l’occupazione a decine di famiglie del territorio seguendo un aleatorio risparmio che è tutto da dimostrare”. La Provincia di Forlì Cesena ed il Sindaco Lucchi si stanno muovendo per rimediare.

Illustrano la questione i due consiglieri: “I lavori sino ad oggi erano effettuati da Conscoop, Coir con l’appoggio delle aziende Clafc, Coromano, Scot e in subappalto CBR, raggruppamento di aziende locali che danno lavoro ad oltre cento dipendenti. La gara bandita da Hera e di un valore di circa 9 milioni di euro per due anni di servizio è stata di fatto assegnata seguendo il principio del massimo ribasso, solo così si può spiegare il capitolato che assegnava il 60% del punteggio all’offerta economica e solo il 40% al valore tecnico. Il massimo ribasso, però, non si applica più o al limite si utilizza per lavori di impegno economico limitato. L’offerta tecnica delle aziende locali era nettamente migliore, come riuscirà ora Hera a spiegare come farà una ditta di Monselice di Padova a garantire la stessa valenza e qualità del servizio dovendo inviare i propri operai a 200 km di distanza e con un offerta ridotta del 25%”.

Ha risposto il vice-presidente Guglielmo Russo: “Abbiamo immediatamente preso azioni per sottolineare il nostro dissenso. Il presidente Bulbi ha scritto una lettera, assieme al sindaco di Cesena, ribadendo con forza che una società come Hera debba essere maggiormente attenta all’occupabilità dei disabili delle cooperative sociali di tipo B. Inoltre, abbiamo scritto intraprendendo un’iniziativa di contestazione tecnica del massimo ribasso. Per noi superarlo vuol dire approdare alla metodologia dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che significa la preminenza della qualità sul prezzo. Questa valutazione non ci vede accomunati ad Hera, in quanto secondo la società non si è trattato di appalto al massimo ribasso. Inoltre, crediamo che non sia un buon segnale per il territorio, dal momento che questa pratica abbassa la qualità dell’offerta delle imprese locali. Infine, la pratica del massimo ribasso mette in difficoltà le cooperative sociali nello svolgere la loro mission dell’occupazione dei disabili. La Provincia, invece, vuole continuare la battaglia, non solo contro Hera, ma a 360° gradi, per affermare il principio dell’offerta economicamente vantaggiosa”.
 

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