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Appalti alle imprese cesenati, Confartigianato sul bilancio: "Si deve fare di più"

"La crisi - esordisce Giampiero Placuzzi, vicesegretario Confartigianato Federimpresa Cesena - continua a mordere duramente. Il comparto dell'edilizia è crollato"

Tasse locali, investimenti e realizzazione della smart city sono i tre argomenti portanti delle osservazioni al bilancio comunale preventivo 2015 del comune di Cesena presentate da Confartigianato illustrate anche nell’incontro di Carta Bianca tenutosi alla Biblioteca Malatestiana. "La crisi - esordisce Giampiero Placuzzi, vicesegretario Confartigianato Federimpresa Cesena - continua a mordere duramente. Il comparto dell’edilizia è crollato e va adeguatamente sostenuto: gli investimenti per oltre 18 milioni previsti dall’amministrazione per il 2015 sono un segnale positivo, ma occorre che negli appalti  vengano prioritariamente coinvolte e valorizzate le attività cesenati, attraverso tutte le modalità possibili, a partire dallo spacchettamento degli appalti sotto la soglia dei 500mila euro".

PIU' APPALTI ALLE IMPRESE CESENATI - "È vero che, come rimarca il sindaco Lucchi, in larghissima percentuale gli appalti vanno a imprese romagnole, ma vista la situazione eccezionale di crisi occorre circoscrivere il raggio privilegiando quelle del comprensorio cesenate. In momenti così difficili, un po’ di sana autarchia può essere utile a risollevare un comparto, quello dell'edilizia, da cui dipende anche un ampio indotto, anch’esso in precarie condizioni - aggiunge Placuzzi.

IMU -  "Sul versante delle tasse locali la lieve riduzione dell’Imu per i capannoni è un segnale simbolico importante, ma pur sempre ancora troppo simbolico, trattandosi di qualche decina di euro di risparmio. Gli sforzi riduttivi debbono pertanto essere in questo senso più forti, anche perché la tassazione dei beni strumentali resta in palese contraddizione anche rispetto all’obiettivo prioritario per il territorio di rilanciare lo sviluppo e l’occupazione. Inoltre anche la nuova arrivata Tasi, che copre i servizi indivisibili, risulta una tassa enigmatica e difficile da interpretare, e quindi da pagare: occorre pertanto chiarire bene quali siano questi servizi indivisibili e soprattutto quanto effettivamente costino per non applicare e fare subire ai contribuenti importi indebiti".

TARI - Sulla Tari, illustra il vicesegretario Placuzzi, "Confartigianato ribadisce che per le imprese artigiane è un tributo iniquo anche perché esse per lo più conferiscono i rifiuti speciali, il grosso della loro produzione di immondizia, privatamente pagandoseli a parte. In tempi di crisi si cedono anche i gioielli di famiglia e quindi ben venga la vendita di altre azioni di Hera prevista nel bilancio comunale, auspicando che ciò serva anche a reimpostare il rapporto con l’attuale ente gestore del servizio rifiuti. Confartigianato propone di ripensare all’assegnazione dell’appalto, spacchettandolo nelle sue varie parti senza affidarlo dalla raccolta al riciclo interamente ad un unico ente appaltatore, ma favorendo la concorrenza e coinvolgendo così anche le imprese del territorio per i servizi che esse sono in grado di erogare. Comuni vicini come Forlì si sono mossi in questo senso, sfilandosi da procedure che non debbono rimanere immutabili nel tempo. Quanto infine all’obiettivo del decollo tecnologico attraverso la realizzazione della smart city, Confartigianato chiede che l’amministrazione orienti i suoi pur lodevoli sforzi all’integrazione con quelli già prodotti nel territorio dai privati, ad esempio per quel che concerne il fablab sorto presso l’istituto tecnico Pascal, evitando duplicazioni e creando un raccordo territoriale".

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