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Ricerca e innovazione in agricoltura: nuove risorse dall'Europa

Per vincere le sfide che l’agricoltura ha di fronte – prima fra tutte assicurare il cibo per la popolazione mondiale che nel 2050 ammonterà a 9 miliardi di persone – ricerca e innovazione sono indispensabili

Per vincere le sfide che l’agricoltura ha di fronte – prima fra tutte assicurare il cibo per la popolazione mondiale che nel 2050 ammonterà a 9 miliardi di persone – ricerca e innovazione sono indispensabili. Questo il messaggio forte ribadito a Bologna dal convegno “Ricerca, innovazione e conoscenza in agricoltura: l’Europa verso il 2020”, manifestazione d’apertura del “Regional Discussion Forum” promosso dall’Ufficio Informazione in Italia del Parlamento europeo in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e i centri Europe Direct dell’Emilia-Romagna.

Il Forum, che fino al 29 settembre vedrà diverse iniziative su temi specifici riguardanti il settore agroalimentare a Bologna, Cesena e Reggio Emilia, ha focalizzato oggi la sua attenzione sugli obiettivi e sui programmi che l’Unione europea dedica alla ricerca ed allo sviluppo in campo agricolo, sia nella proposta della nuova Pac 2014 - 2020, sia con il programma “Horizon 2020”.

 “Negli ultimi dodici anni – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni – abbiamo finanziato quasi 1.000 progetti di ricerca in campo agricolo, con un esborso di 100 milioni di euro. Un impegno rilevante con risultati importanti, che però oggi non siamo in grado di proseguire. Per questo riteniamo di importanza strategica le novità che si annunciano in Europa e le risorse che verranno stanziate”. “Chiediamo - ha proseguito Rabboni – che i programmi europei rispondano ai problemi reali dei territori coinvolgendo direttamente i produttori e le loro organizzazioni, integrando la pratica e la ricerca e considerando anche i progetti che interessano produzioni territoriali di qualità”.

L’importanza della ricerca e dell’innovazione per le aziende è stato testimoniata da alcuni agricoltori emiliano-romagnoli, mentre Dario Braga (Università di Bologna), Gianluca Brunori, del Comitato ricerca in agricoltura, Graziella Romito (Comitato per lo sviluppo rurale) hanno affrontato da diverse angolazioni le idee da mettere in campo per partecipare con progetti di rilievo ai prossimi bandi comunitari.

Anne Laure Gassin (Efsa) è intervenuta sull’evoluzione organizzativa dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare, mentre Nikiforos Sivenas (Direzione generale Agricoltura della Commissione europea) ha tra l’altro illustrato il programma “Horizon 2020”, che per l’agricoltura avrà una dotazione di 4,5 miliardi di euro. Gli europarlamentari Vittorio Prodi e Salvatore Caronna hanno affrontato rispettivamente i temi dello sviluppo delle energie rinnovabili di origine agricola e della necessità di ampliare il dibattito nella società civile sul “cambio epocale”, segnato dal mutamento climatico, che anche l’agricoltura sta vivendo.

“Siamo entrati nell’era della scarsità – ha affermato Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, concludendo il convegno di oggi – e il tema della sicurezza alimentare è ormai centrale. In un panorama di riferimento sensibilmente mutato che porta con sé nuove sfide, la futura Pac ha tra il compito di trovare un difficile punto di equilibrio tra componenti economiche, sociali ed ambientali dell’agricoltura, facendo della sostenibilità il proprio tratto distintivo e della ricerca e innovazione tecnologica ed organizzativa uno dei suoi strumenti chiave”.

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