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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Agricoltura, l'unione fa la forza: è nata Cia Romagna

L’assetto della governance sarà tale fino al 25 gennaio 2018, giorno in cui si svolgerà la prima Assemblea elettiva di Cia Romagna

È stato firmato giovedì l’atto costitutivo che suggella la fusione fra le Cia delle province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna. L’organizzazione di rappresentanza degli agricoltori e fornitrice di servizi alle imprese e alle persone nella sua nuova dimensione romagnola vale 5.793 titolari d’azienda, 802 coadiuvanti (familiari e parenti dei titolari che lavorano nelle aziende a tempo indeterminato), 18.252 soci (fra persone e aziende), 26.687 clienti complessivi per i servizi alla persona, 106 dipendenti a tempo indeterminato, 35 sedi distribuite in tutto il territorio dell’area vasta e 7,3 milioni di euro il valore della produzione. La giornata è stata anche l’occasione per celebrare i 40 anni della Cia ed erano presenti infatti Alberto Giombetti, responsabile ufficio presidente e relazioni Cia nazionale, che ha illustrato la crescita e l’evoluzione della Cia in questi 40 anni di storia e Secondo Scanavino, presidente Cia nazionale, che ha concluso i lavori della giornata parlando della Cia del futuro. Le cariche della governance di Cia Romagna così come risultano in seguito alla firma dell’atto costitutivo del 14 dicembre - e fino al 25 gennaio 2018 - sono così articolate: Danilo Misirocchi, già presidente di Cia Ravenna è il neo presidente di Cia Romagna; Lorenzo Falcioni, già presidente della Cia di Rimini, è il neo vicepresidente vicario di Cia Romagna; Guglielmo Mazzoni, già presidente di Cia Forlì-Cesena è il neo vicepresidente di Cia Romagna.

"La costituzione di Cia Romagna coglie le significative trasformazioni aperte e continue in campo economico, istituzionale, politico, culturale e sociale che riguardano anche l’ambito territoriale della Romagna - affermano Misircchi, Falcioni e Mazzoni -. In presenza di questi cambiamenti si è imposta la necessità di riorganizzare la rappresentanza territoriale delle imprese agricole e abbiamo scelto in maniera consapevole, visti i nostri 40 anni di attività, questa strada. Il lavoro sinergico, l’utilizzo al meglio delle risorse a disposizione, i processi di innovazione e di ampliamento della proposta politica dell’Associazione sono tutte azioni che permetteranno a Cia Romagna di aumentare il grado di rappresentanza delle istanze territoriali e la qualità delle proposte politiche. Fra gli obiettivi: innovazione nella rappresentanza e nei servizi alla persona e all’impresa; supporto e risposte in linea con le nuove necessità con due punti ben saldi: la tutela del reddito degli agricoltori e l’affermazione del ruolo dell’agricoltura".

L’assetto della governance sarà tale fino al 25 gennaio 2018, giorno in cui si svolgerà la prima Assemblea elettiva di Cia Romagna che avrà poi il compito di eleggere la direzione, il presidente e i vicepresidenti e approverà il documento programmatico. La struttura operativa è guidata da Fabrizio Rusticali, direttore della Cia Romagna (già direttore della Cia di Ravenna). Claudio Bertuccioli è il responsabile dei servizi alle imprese (già direttore della Cia di Rimini) e Miriam Bergamo è la responsabile dei servizi alla persona (già direttrice del Patronato Inac della Cia di Ravenna).

"Con Cia Romagna si costituisce una grande realtà interprovinciale, risultato dell’integrazione e della valorizzazione di esperienze, competenze e professionalità diverse. Le parole d’ordine sono centralizzazione di alcuni servizi, come ad esempio quelli dell’amministrazione, delle paghe e dell’Iva, realizzazione di economie di scala, consolidamento di servizi già affrancati e avvio di nuovi servizi - ha specificato Fabrizio Rusticali, Direttore Cia Romagna - Cia Romagna nasce al fine di adeguare la rappresentanza al nuovo scenario economico, politico, istituzionale e sociale in continua evoluzione e per garantire una crescita dimensionale ed una maggiore efficienza della struttura". La sede amministrativa della Cia Romagna è a Cesena per la centralità dell’ubicazione territoriale e per l'idoneità degli spazi. Continua ad essere garantita la presenza diffusa sui territori e restano funzionanti sedi, uffici, sportelli, presidi territoriali dislocati nell’area vasta Romagna.

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