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Economia

Tassa di soggiorno, botta e risposta tra gli albergatori e il Comune

Gli albergatori della città fanno i conti con l'emergenza: "Per noi questa era alta stagione"

"Avevamo chiesto all'amministrazione comunale di Cesena di sospendere, almeno per il 2020, la tassa di soggiorno. Ci hanno risposto che non è possibile e che la prima rata, che scadeva a metà aprile, dovremo versarla assieme alla seconda il 15 luglio". Simona Matassoni, presidente degli albergatori di Cesena, non nasconde la delusione del settore che fa i conti con l'emergenza Covid-19.

E di 'nuova occasione persa' parla anche Stefano Samorè, titolare di una struttura a Cesena e membro del direttivo della lista civica Cambiamo: "Non si capisce per quale ragione mentre la vicina San Mauro Pascoli sceglie di sospendere la tassa, Cesena si ostini ad imporre questa gabella che, per altro, a fronte dei 400mila euro previsti, probabilmente di questo passo garantirà alle casse comunali sì e no la metà.".

La crisi da Covid-19, a Cesena, ha dunque travolto anche loro, i circa dieci alberghi della città, tutti costretti a chiudere dal 13 marzo scorso: "Per noi questa era l'alta stagione - spiega Simona Matassoni, titolare dell'hotel Savio - quindi il danno è stato ancora più grave. La nostra, infatti, è una clientela business prevalentemente riconducibile alle aziende del territorio. C'è poi qualche presenza legata all'università, che adesso è chiusa, e al cosiddetto 'turismo del dolore', quello cioè legato all'ospedale Bufalini". 

Dal canto suo il Comune sottolinea come la richiesta di prorogare il pagamento della tassa di soggiorno sia pervenuta dagli stessi albergatori, sollecitando una misura presa da altri comuni, anche limitrofi.

“Come maggioranza abbiamo depositato, e approvato nel Consiglio comunale di giovedì 9 aprile, un emendamento alla delibera di Giunta sul differimento dei termini di pagamento spontanei in materia di canone per l’occupazione di suolo pubblico ed esenzioni da imposta di soggiorno. Mi preme tuttavia aggiungere che non è escluso un ulteriore intervento sul tema. In mancanza di un preciso provvedimento da parte del Governo – sottolinea il capogruppo PD Lorenzo Plumari – la soluzione individuata è stata quella di differire le scadenze attualmente in vigore dal 15 Aprile al 15 Luglio, per poi valutare in base all’evoluzione del contesto eventuali ulteriori interventi. Si tratta di una misura immediata per dare respiro agli albergatori alle prese con la situazione emergenziale, per poi costruire insieme le basi di un rilancio del turismo nella nostra città”.

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