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Cronaca

Un libro di Marino Mengozzi indaga la vita di Benedetto XIII quando fu vescovo di Cesena

“Un libro e una testimonianza importante – ha commentato il vescovo di Cesena Douglas Regattieri – che getta luce su un Vescovo cesenate, seppure di adozione"

Presentato l'ultimo lavoro storico di Marino Mengozzi dal titolo “Vincenzo Maria Orsini, futuro Benedetto XIII°, Vescovo a Cesena (1680-1686) – Il Diario e la Relatio ad Limina (1684)”  edito  dalla Società di Studi Romagnoli. Un volume di 252 pagine, illustrato, frutto di un intenso lavoro di ricerca per fare luce sul primo dei quattro vescovi di Cesena che salirono al soglio pontificio. Testimonianza significativa su un grande uomo di chiesa, anche perchè il 24 febbraio di due anni fa si è chiusa l'inchiesta diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità del Servo di Maria Benedetto XIII°, 255°sommo Pontefice dal 1724 al 1730, al secolo Pier Francesco Orsini dell'Ordine dei frati Domenicani nato nel 1649 o 1650 a Manfredonia.

“Un libro e una testimonianza importante – ha commentato il vescovo di Cesena Douglas Regattieri – che getta luce su un Vescovo cesenate, seppure di adozione,  poi Papa che si caratterizzò per il grande amore per i poveri e che per primo, a sue spese, fece importanti lavori di manutenzione in cattedrale. Fu talmente modesto che il giorno in cui morì, l'ultimo giorno di carnevale,  accorgendosi di quanto gli stava accadendo diede ordine di non suonare le campane a morto per non rovinare i festeggiamenti dei romani. Io stesso mi emozionato quando penso che il mio studio è ricavato nella sua cappella privata”.

“Fu un vescovo scomodo – ha aggiunto l'autore Marino Mengozzi – che a Cesena portò ordine e disciplina in un clero decisamente non troppo consono ai dettami della chiesa. Forse è per questo che non è stato molto ricordato e quando, dopo sei anni, se ne andò per diventare Vescovo a Benevento ci fu certamente qualcuno piuttosto felice del trasferimento”. Nel periodo in cui l' Orsini resse la curia di Cesena questa era una città di 23mila abitanti di cui circa sedicimila in periferia e nella diocesi, i sacerdoti  un centinaio nel nucleo urbano e centosessantadue in periferia e ad essi si aggiungevano duecento membri dei vari monasteri e trecento suore. Un numero molto alto di religiosi che si erano un po' “rilassati” e che dovevano quindi essere guidati e orientati con disciplina e questa, Vincenzo Maria Orsini, non la fece mancare coadiuvato in sua assenza da don Pompeo Sarnelli, personale aiutante di studio, perchè per la cagionevole salute dei sei anni di vescovato solo due li passò a Cesena, mentre gli altri nell'isola d'Ischia per il clima più confacente.

“Non restano molte testimonianze del suo passato in città – continua Marino Mengozzi – molte lapidi riportanti il suo nome andarono distrutte, una, ad esempio, è stata ritrovata fra le macerie scoperte nella ristrutturazione di Piazza della Liberta'. Questo volume vuole rendere merito ad una figura ecclesiale importante che diede lustro alla città. Molte notizie riportate sono ricavate dal suo diario personale che andò smarrito dopo la sua morte e poi recperato in un mercatino ed acquistato e conservato dal comune di Manfredonia dove nacque quando ancora si chiamava Siponto. Nel volume, pertanto, sono presenti, pubblicati per la prima volta integralmente, il 'Diario delle funzioni pontificali fatte nel vescovado di Cesena e Relatio ad limina Apostolorum del 1684'”.
 

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