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Cronaca Cesenatico

Ultimo scorcio d'estate, gli operatori turistici sperano nei tedeschi: "Ma bisogna investire"

Il presidente del consorzio Cesenatico Bellavita: "Solo il miglioramento della qualità degli hotel ci potrà far crescere. Basta con le politiche low cost"

S’intravedono segnali positivi per il fine agosto e per le prime settimane di settembre. E' questa l'opinione e l'auspicio di Giuseppe Ricci, presidente del Consorzio di Promozione Turistica Cesenatico Bellavita. Si parla ovviamente di questo ultimo scorcio di estate e delle aspettative degli operatori turistici della Riviera.

"Moltissime sono le richieste con un discreto aumento anche dei turisti tedeschi perché in Baviera e in Baden Wuettenberg - le due storiche regioni bacino di riferimento privilegiato della Riviera - hanno le vacanze scolastiche fino al 10 di settembre.  Contiamo poi sugli eventi di settembre: dal Triathlon, alla maratona Alzheimer, alla Gran Fondo Marco Pantani, alla 2 x per Bene di Longiano".

"Restano i problemi strutturali - rimarca Ricci - della destinazione e del prodotto alberghiero. In primis gli investimenti sugli hotel che vanno rilanciati. Mai come ora le condizioni finanziarie sono favorevoli con ottimi tassi, vicino alle zero. Serve l’ottimismo della ragione dei nostri padri e non dobbiamo restare in difesa, inerti, ma andare avanti, rischiare e fare impresa.  Solo il miglioramento della qualità ci potrà fare crescere. Basta con le politiche dei prezzi bassi, delle svendite e del last minute. Sono tutti segnali di grande crisi e la crisi più la raccontiamo e più si autoalimenta creando una spirale involutiva".

Ricci illustra la sua ricetta: "Sul fronte della destinazione vanno fatti investimenti sulla marca 'Cesenatico', non serve la pubblicità e la promozione, come l’abbiamo sempre fatta. Il solito rituale, fiere, cataloghi e magari TV. Siamo di fronte a cambiamenti epocali e l’efficacia del messaggio pubblicitario è molto ridotta, le azioni non danno i risultati aspettati. Il consumatore è nella marmellata dei messaggi pubblicitari e non ascolta, non reagisce agli stimoli di comunicazione. Inoltre in tutto questo vanno rovesciati i rapporti sugli investimenti in comunicazione: 70% mercati esteri, 30% il domestico. Gli italiani conoscono Cesenatico da sempre e, paradossalmente, non serve comunicare. All’estero invece dobbiamo fare molto di più e diventare una destinazione più conosciuta ed attraente. Abbiamo tutti  gli ingredienti per farlo".

Cosa fare in concreto? "Narrazione e storie da raccontare, eventi significativi e originali, uffici stampa all’estero che parlano della destinazione nei nuovi mercati, il nord Europa ad esempio. Fare politiche di marca significa avere una strategia digitale innovativa e presidiare la rete con uno staff di professionisti  competenti, social media manager e digital marketer".

Ma anche, sottolinea il presidente di Cesenatico Bellavita "Via le macchine dal lungomare, per lo meno la sera, più colonnine per ricariche elettriche, biciclette e monopattini anche in sharing, dati sul rapporto fra verde e costruito (fra i migliori in Riviera), i grandi parchi a ridosso del mare, la rigenerazione delle vecchie colonie, plastic free in spiaggia, eccetera. Insomma potremmo diventare una destinazione molto eco-friendly e che investe in questo settore  in modo significativo, così da alimentare storie che rendono la marca più visibile e desiderata".
 

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