rotate-mobile
Cronaca

Traumi gravi, l'esperienza dell'Ausl Romagna al Simposio Mondiale in Svezia

L’Ausl della Romagna era rappresentata dal dottor Emiliano Gamberini del Sistema Integrato di Assistenza al Trauma Grave (Siat)

Si è tenuto in questi giorni ad Örebro, città universitaria a circa 200 chilometri dalla capitale svedese Stoccolma, il Simposio mondiale di Endovascular Hybrid Trauma and Bleeding Management. Un evento importante che ha visto la partecipazione di rappresentati dei più importanti Trauma Centers del mondo, in un ricco confronto in merito alle complesse tecniche di Resuscitative Endovascular Balloon Occlusion of the Aorta (Reboa), ancora pionieristiche nell’ambito traumatologico. L’Ausl della Romagna era rappresentata dal dottor Emiliano Gamberini del Sistema Integrato di Assistenza al Trauma Grave (Siat).

Coordinato dal dottor Vanni Agnoletti, direttore dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Bufalini di Cesena, il Siat è identificato dai primi anni 2000 quale centro traumi della Romagna. Scopo del Siat è fornire al paziente con trauma maggiore (evento che determina lesioni singole o multiple di entità tale da costituire un pericolo per la vita del paziente) la  cura più appropriata nel più breve tempo possibile. Questo significa che già in fase pre-ospedaliera deve essere identificato il trauma maggiore affinché il trasporto converga nella sede di cura definitiva nel più breve tempo possibile. L'Emilia Romagna può vantare, da ottobre 2006, anche un Registro regionale dei traumi gravi (cui contribuisce anche il Trauma Center di Cesena), un flusso informativo nel quale confluiscono dati sui pazienti traumatizzati, sui percorsi assistenziali attivati e sugli esiti delle cure.

Al convegno mondiale il dottor Emiliano Gamberini ha avuto l’opportunità di presentare per l’Italia gli incoraggianti risultati ottenuti dal “Romagna” Trauma Center di Cesena, con l’applicazione della tecnica Reboa, applicata in modo innovativo nel trattamento del paziente vittima di trauma grave con shock emorragico. "E’ stato possibile raggiungere tali risultati - spiegano i medici romagnoli - solo grazie all'efficace partecipazione di tutti i professionisti coinvolti (118, Pronto Soccorso, Chirurgia d’Urgenza, Radiologia diagnostica ed interventistica, Centro trasfusionale e Ortopedia,) in una interazione che non può che essere multidisciplinare per essere efficace". "E’ stato veramente emozionante poter scambiare la propria esperienza con colleghi provenienti da tutto il mondo” - prosegue Gamberini - La strada intrapresa è quella giusta: continueremo a lavorare sapendo che siamo parte di una rete internazionale e che il nostro lavoro è riconosciuto e stimato anche fuori dai confini nazionali".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Traumi gravi, l'esperienza dell'Ausl Romagna al Simposio Mondiale in Svezia

CesenaToday è in caricamento