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Cronaca

Testamento biologico, il plauso di Ugolini: "Provvedimento efficace e non fazioso"

"Apprezzo la decisione che assunta dal Comune circa il Registro dei testamenti biologici. Il modo e la forma. Ne voglio rimarcare l'efficacia, la correttezza"

“Apprezzo la decisione che assunta dal Comune circa il Registro dei testamenti biologici. Il modo e la forma. Ne voglio rimarcare l’efficacia, la correttezza. La decisione di un atto amministrativo ancorato alle precise prerogative dell’Amministrazione locale; “qualificata in termini di mero servizio alla collettività”. Per ciò stesso di grande e ancor maggiore forza “politica” . Perché non concede nulla alla “provocazione” politica. La questione dei testamenti biologici riscontra una sensibilità reale e diffusa. Spesso la si riduce a battaglietta di posizioni pro o contro. E invece è straordinariamente seria, importante, con coinvolgimento intenso, profondo, di senso della responsabilità e di concezione e senso della libertà individuale”: è la presa di posizione di Denis Ugolini, animatore di “Energie nuove” ed esponente politico di lungo corso a Cesena.

Ugolini risponde così al sindaco Paolo Lucchi, che aveva annunciato, tramite una lettera ad Ugolini stessi, l'istituzione del registro dei testamenti biologici. Per Ugolini “il vuoto legislativo che lamentiamo in materia, che io lamento, non è quello di un riferimento legislativo che condivida le “mie” posizioni, è quello di un riferimento qualificato, responsabile, di nessuna imposizione e prescrizione verso chicchessia, che solo consenta “anche” a me di potere esprimere la mia responsabilità e la mia responsabile libertà. Casi anche eclatanti hanno messo in cruda evidenza il vuoto della legislazione in materia. Un vuoto che, come è successo, la Magistratura è stata chiamata a colmare, in base al Diritto. Il legislatore deve dare anche ad essa un riferimento a cui ricondurre e uniformare la sua azione. È tale quel vuoto che, escluso per alcuni che si curano con particolare serio impegno di tentare di colmarlo, ben si è prestato, per tanti altri, a svariate forme di strumentalizzazione. Si sono relegate su questo piano, secondo me, anche quelle Amministrazioni locali che hanno assunto, in roboante forma, la decisione di istituire il Registro dei testamenti biologici, con forzature, che non potevano non richiamare interventi prefettizi o di altri organi dello Stato, avendo debordato dalle loro strette prerogative amministrative e di istituto”.

“In situazioni, purtroppo ampie e diffuse, in cui quasi tutto, specie in questi tempi, si riduce a scaramuccia politica, a polemica, ad esaltare nelle contrapposizioni le proprie distinzioni, a non lesinare “il tanto peggio, tanto meglio” per sminuire taluni ed esaltare se stessi, dove i settarismi, le partigianerie irreggimentate sono assurti a schemi usuali della dialettica e del confronto; in situazioni e tempi così, non escludo, che l'amministrazione possa trovare chi, da un lato, criticherà per aver messo mano in questioni delicate che sono estranee alle strette competenze amministrative, e considererà questo una “forzatura” politica piegata ad una “partigianeria”; neppure escludo che possiate trovare chi, invece, vi critica per eccessiva cautela e scarsa consistenza di presa di posizione, perché avrebbe voluto più dirompente adesione ed affermazione, più nettezza”.

E rivolgendosi al sindaco conclude: “Sindaco, ti voglio sottolineare, che, secondo me, avete assunto la migliore e la più efficacie soluzione, che questa è la soluzione consona, coerente, dell’Istituzione cittadina, del Comune, per il suo ruolo, nell’ambito delle sue competenze e non fuori da esse, nel rapporto con “tutti” i suoi cittadini. Ecco perché considero di ancora maggiore forza politica la vostra decisione: non incede, non piega nel merito, non straborda da proprie prerogative. Offre, consente un “servizio” alla propria cittadinanza; consente di allocare, in sede istituzionale, in un Registro, le esplicite manifestazioni di responsabili libertà e scelte personali attraverso un percorso (come quello che indicate) che già di per se stesso ne certifica l’espressa responsabile volontà. Proprio lo spaccato istituzionale, imparziale, corretto, della vostra decisione è la grande forza della stessa. Può essere, spero diventi, un “modello” utile per tutte le Amministrazioni locali affinché diano un “servizio” ai loro cittadini senza dover entrare come Istituzione, specie in questioni di questa natura, nel merito delle loro scelte, convinzioni, concezioni. Spero tanto che il Parlamento approdi presto ad una buona soluzione legislativa in materia, in spirito e rispetto costituzionali, riscontrando le oltremodo diffuse esigenze e sensibilità, che pur nei vari modi, compresi i nostri, si manifestano sempre più”.

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