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Cronaca Sarsina

I volontari delle Misericordie dalla Romagna nei luoghi del terremoto

Al momento sono 24 i confratelli delle Misericordie presenti sul posto. Oltre a quella di Modena sono intervenute le Misericordie di Piacenza, Castel Bolognese, Alfero, Balze, Sarsina, Forlì e Valle del Savio

A Mirandola, nel modenese, hanno lavorato per l'evacuazione dell'ospedale. Pronta a partire la colonna nazionale. Le Misericordie sono all’opera da lunedì nelle zone dell’Emilia colpita dal terremoto e sono pronte a partire con la colonna nazionale di protezione civile. A muoversi per primi sono stati i confratelli della Misericordia di Modena, entrati in azione subito dopo il sisma e impegnati con tutte le forze disponibili nella notte e per tutta la giornata di ieri nel soccorso ai feriti e nel conforto alla popolazione. In particolare i confratelli hanno lavorato per l’evacuazione dell’ospedale di Mirandola.

Anche le altre Misericordie dell’Emilia Romagna, si sono attivate lunedì mattina e si sono concentrate a Mirandola, nel modenese, dove stanno gestendo il centro di accoglienza ricavato nella scuola media (circa 150 persone) e quelli attivati nei due asili (altri 150 posti complessivi). Nelle strutture la notte scorsa sono state ospitate in gran parte famiglie con bambini piccoli, anziani e disabili. Al momento sono 24 i confratelli delle Misericordie presenti sul posto. Oltre a quella di Modena sono intervenute le Misericordie di Piacenza, Castel Bolognese, Alfero, Balze, Sarsina, Forlì e Valle del Savio.

«Abbiamo già organizzato la turnazione per questa settimana - spiega Israel De Vito, consigliere nazionale delle Misericordie e governatore della confraternita della Misericordia di Valle Savio subito intervenuto sul posto - In queste ore si tratta di organizzare e gestire strutture di prima accoglienza. Poi agli sfollati dovrà essere data una sistemazione migliore. Qui nella zona di Mirandola gli alpini stanno allestendo una tendopoli per 250 persone. Vedremo come saranno sistemate le persone e cercheremo di dare loro quello di cui avranno bisogno. Le strutture in cui operiamo dovrebbero ospitare 300 persone complessivamente, ma la notte scorsa, tra scosse e paura, sono arrivati anche altri. E certamente noi non li rimandiamo indietro».

Lunedì sono intervenuti anche alcuni confratelli toscani, con la colonna della Protezione Civile della Toscana. La colonna nazionale delle Misericordie è in stato di allerta e pronta a partire appena dovesse arrivare la richiesta dalla Protezione Civile nazionale.

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