rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Tagli del Governo all'ippica, l'ippodromo rischia la chiusura

L'allarme per le misure decise dal Governo, ritenuto da Rossa "non solo assente, ma ostile", viene rilanciato dal presidente degli imprenditori ippici Enrico Tuci e dalla presidente regionale di Agit (Allenatori guidatori italiani trotto)

Rischiano la chiusura gli ippodromi di Bologna e di Cesena. I tagli previsti nella Legge di stabilita', che oscillano tra i 20 e i 27 milioni di euro, "mettono infatti a repentaglio- come denunciano in conferenza stampa a Bologna i vicepresidenti di HippoGroup (la societa' che gestisce i due ippodromi) Gian Carlo Mantellini e Umberto Calzolari- la sopravvivenza dei due impianti e dell'indotto", con la possibile perdita, solo per quanto riguarda i due ippodromi, di circa 170 posti di lavoro. Mantellini tiene a sottolineare che "il problema e' nazionale, tanto che oggi si stanno tenendo conferenze stampa in 10 citta' sedi di ippodromi, da Napoli a Pisa". Questo perche' "e' a rischio l'intero settore dell'ippica, gia' colpito pesantemente tra il 2011 e il 2015, quando gli stanziamenti sono scesi da 380 a 200 milioni di euro, e se non cambia qualcosa si perderanno decine di migliaia di posti di lavoro". Opinione condivisa da Antonio Rossa, della Slc-Cgil di Bologna, che ricorda anche come "questi tagli si sommino alla recente riforma degli ammortizzatori sociali, che ci impedira' di ricorrere, come abbiamo fatto finora, ai contratti di solidarieta' di tipo B, mettendo a rischio di licenziamento immediato i lavoratori".

L'allarme per le misure decise dal Governo, ritenuto da Rossa "non solo assente, ma ostile", viene rilanciato dal presidente degli imprenditori ippici Enrico Tuci e dalla presidente regionale di Agit (Allenatori guidatori italiani trotto) Sabina Breccia: il primo sostiene che "il settore e' da tempo al default, basti pensare che negli ultimi anni siamo passati da 6.000 cavalli nati a 1.500", e Breccia gli fa eco affermando che "in questi anni il numero dei cavalli che alleniamo si e' dimezzato, e questi nuovi tagli renderanno la situazione insostenibile".

Nel mirino di imprenditori e sindacati c'e' in particolare il ministero delle Politiche agricole. Il direttore generale di HippoGroup, Marco Rondoni, non usa mezzi termini, definendolo "il ministero con il piu' alto numero di persone inquisite a memoria d'uomo" e sottolineandone "la mancanza di un qualsiasi piano strategico per rilanciare il settore, che invece in altri Paesi e' florido ed e' considerato un'eccellenza".

Rondoni, che ricorda anche come "da ottobre stiamo chiedendo al sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe Castiglione e a quello all'Economia Pierpaolo Baretta di incontrarci, senza ottenere risposta" e come "l'unico ministro con cui siamo riusciti a parlare, in via informale, e' stato Giuliano Poletti, che aveva promesso di interessarsi alla vicenda ma non si e' piu' fatto sentire", sostiene che "e' necessaria, oltre al ritiro dei tagli, una riforma che ci svincoli dal ministero, che ci sta rovinando". A riprova delle sue parole, il direttore generale di HippoGroup svela che l'azienda "ha dato mandato ai propri legali di diffidare il ministero dal prendere provvedimenti tecnici sugli ippodromi, perche' anche sotto quel profilo stanno cercando di danneggiarci, inventandosi parametri che penalizzano i nostri ippodromi e favoriscono invece quelli che 'stanno al sicuro sotto l'ombrello ministeriale'". Questo "proprio perche' sanno che noi vorremmo staccarci da loro e chiedere una privatizzazione del settore". Rondoni riconosce invece che "il Quartiere Navile e i Comuni di Bologna e Cesena hanno fatto il possibile per aiutarci", incassando la solidarieta' del presidente del Navile Daniele Ara, che conferma che "Quartiere e Comune saranno al vostro fianco in questa lotta" (agenzia Dire)

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tagli del Governo all'ippica, l'ippodromo rischia la chiusura

CesenaToday è in caricamento