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Cronaca

Sos dei piccoli negozianti: "Evitare la desertificazione commerciale delle frazioni"

"Nel comune di Cesena - spiega il presidente Confcommercio cesenate Augusto Patrignani - ci siamo dati una rappresentanza capillare dalla periferia al centro ormai da molti anni con un grande coinvolgimento della ostar base associativa"

"Salvaguardare il commercio come valore indentitario dei quartieri e delle periferie di Cesena, ma soprattutto come servizio indispensabile della coesione sociale". Lo chiedono i presidenti di quartiere di Confcommercio cesenate. "Nel comune di Cesena - spiega il presidente Confcommercio cesenate Augusto Patrignani - ci siamo dati una rappresentanza capillare dalla periferia al centro ormai da molti anni con un grande coinvolgimento della ostar base associativa. Per noi la città è un tutt'uno e tutte le sue parti hanno centralità e importanza. In modo particolare bisogna impegnarsi a evitare la desertificazione commerciale delle frazioni e dei luoghi più isolati dove il commercio è anche garante di vita sociale".

"Molte attività commerciali presenti nei quartieri - rimarcano i presidenti di quartiere di Confcommercio - sono storiche e tradizionali, trasmesse di di padre in figlio. Non pochi sono proprietari dei locali e quindi faticano a sostenere il peso della fiscalità e sopravvivono grazie alla collaudata formula della conduzione familiare. Il nostro atteggiamento di piccoli commercianti è propositivo, vogliamo che venga potenziata l'attrattività della zona in cui lavoriamo con interventi concreti. Nei quartieri i negozi sono il pilastro della socialità: alcuni fanno ancora credito come un tempo e c'è chi paga alla fine del mese. Quando si abbassa una saracinesca è un lutto urbano collettivo, una depauperazione del quartiere".
 
Tra le proposte emerse da parte dei commercianti aderenti a Confcommercio nel corso dei vari incontro spiccano quelle" di estendere i bar info point turistici nei quartieri, in cambio della detassazione della Cosa come già è avvenuto in centro storico, prevedere incentivi per la ristrutturazione dei negozi; realizzare piani di arredo urbano con abbellimenti anche per quel che concerne l'illuminazione natalizia; implementare la dotazione di parcheggi a servizio delle aree commerciali e prevedere sistemi di viabilità che non penalizzino le zone terziarizzate specie in concomitanza di cantieri che si protraggono a lungo; semplificare l'affissione di insegne per le attività commerciali riducendo i costi attuali così alti da disincentivare gli interventi; promuovere aperture notturne estive sulla falsariga dell'esperienza dei venerdì di luglio in centro storico,  organizzare di eventi che possano attirare visitatori, favorire la collocazione di fioriere; intervenire sugli spazi degradati e mantenere la pulizia e il decoro urbano; migliorare il trasporto pubblico rendendolo più capillare e puntuale".

"All'assessore Zammarchi in qualità di membro della giunta - proseguono i presidenti di quartiere - è stato anche richiesto un allentamento della morsa fiscale e burocratica che rischia di stritolare il piccolo commercio. Senza il commercio muore la città e si desertificano i quartieri, dalla periferia al centro. Il sostegno ai piccoli commercianti che tengono in piedi la rete distributiva deve essere dunque messo al primo posto dell'agenda politica e le numerose richieste e i suggerimenti avanzati dagli operatori commerciali alle riunioni promosse dal Comune debbono trovare risposta il più possibile rapida da parte di chi amministra".

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