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Cronaca

Dalla cucina alla cultura: con "Sono Romagnolo" si celebra l'identità locale

Partorita lo scorso anno dalla vulcanica mente di Luigi Angelini di Media Consulting srl e dal partner Cesena Fiera, già al suo debutto non ha lasciato dubbi sulla forza dirompente dell'idea che stava alla base

CONTEST MUSICALE - Sempre sabato 4 marzo si svolgerà il contest musicale di Raoul Casadei "Un artista da lanciare" che giugne alla quarta edizione e vede già iscritti un centinaio di cantanti da tutta Italia. Nel corso delle tre giornate l'ente tutela del Folklore Romagnolo, coordinato da Ferrino Fanti, curerà la presenza delle migliori scuole di ballo di liscio e moderno della Romagna che si esibiranno nelle loro migliori performance.  Chi ama anche riflettere col sorriso sulla bocca venerdì potrà assistere allo spettacolo "Il Pataca" tratta dal volume scritto da Aristarco e rappresentato a quattro voci dal Teatro delle Lune (registi Maurizio Mastandrea e Monica Briganti, affiancati nella recita da Maurizio Cironi e Alessandro Pieri). Musiche di Mino Savadori. Sabato Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi presenteranno il libro "Tradizioni e misteri della Romagna". Domenica doppio appuntamento sempre nella sala Malatesta Novello: Miro Gori presenta il volume "Le radici romagnole di Fellini" e a seguire Graziano Pozzetto parlerà di "Vecchio porco: la tradizione del maiale in Romagna". 

PROGRAMMA CULTURALE - Il programma culturale è stato curato da Marzio Casalini, quello musicale da Giuseppe Sangiorgi che per la giornata di apertura, venerdì, ha organizzato Romagna Canta festival della canzone da ballo e dialettale e Rockmagna Mia a cura del Mei che invita i giovani artisti a presentare le nuove produzioni. Soddisfatti sia Renzo Piraccini presidente di Cesena Fiera che Luigi Bianchi, direttore, che hanno ribadito come la Fiera, in previsione del bando di privatizzazione, sia viva più che mai e piena di iniziative vincenti. "Una fiera dell'identità che non è assolutamente fuori dai tempi che viviamo - ha precisato il sindaco Paolo Lucchi - perchè è solo grazie alla consapevolezza delle nostre origini che possiamo confrontarci senza paura con gli altri. L'identità è una forza, non è una chiusura". 

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