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Cronaca

E45, sparite dal ‘decretone’ le risorse promesse per lavoratori e imprese. Lucchi e Baccini scrivono al ministro Di Maio

Lucchi e Baccini hanno scritto venerdì mattina al Ministro dello Sviluppo Economico, Lavoro e Politiche Sociali Luigi Di Maio

Che fine ha fatto l’emendamento da 8 milioni al ‘Decretone’ per i lavoratori colpiti dalla chiusura dell’E45, che era stato promesso nell’incontro di due settimane fa al Ministero del Lavoro? E perché tutto continua a tacere anche sulle risorse per imprese in difficoltà? Se lo chiedono il presidente dell’Unione Valle Savio Paolo Lucchi e il vicepresidente Marco Baccini, dopo aver scoperto che non ce n’è traccia nel testo su cui giovedì il Governo ha incassato la fiducia alla Camera. Una mancanza che allarma non poco gli amministratori dell’Unione, aggravando la preoccupazione di fronte alla crisi che ha investito il territorio e che sembra non trovare soluzione.

Per chiedere lumi sull’assenza delle promesse misure di sostegno a lavoratori e imprese, Lucchi e Baccini hanno scritto venerdì mattina al Ministro dello Sviluppo Economico, Lavoro e Politiche Sociali Luigi Di Maio, inviando la lettera anche  ai parlamentari locali, i parlamentari Marco Di Maio, Jacopo Morrone, Simona Vietina, Galeazzo Bignami e al Presidente della Regione Emilia – Romagna Stefano Bonaccini. Ricordano gli amministratori cesenati: "Lo scorso 5 marzo si è tenuto a Roma l’incontro al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, convocato per individuare le misure di sostegno alle imprese ed alle famiglie del nostro territorio che stanno subendo i danni e i disagi causati dalla chiusura dell’E45".

"In quella sede apprendevamo che il tavolo aveva come unico argomento quello dell’aiuto ai lavoratori e non anche alle imprese, ed il Governo, rappresentato dal vice capo di Gabinetto del Ministero del Lavoro Pasquale Staropoli, ha assunto due diversi impegni, ovvero quello di inserire nel “Decretone sul reddito di cittadinanza e quota 100”, un emendamento del valore di 8 milioni di euro, destinato ai lavoratori in cassa integrazione, ad orario ridotto di lavoro ed alle imprese che hanno già sospeso la loro attività, e quello di sollecitare un incontro relativo alle misure di sostegno alle aziende in difficoltà", viene aggiunto.

"Ad oggi, quest’ultimo tavolo non è stato ancora convocato seppur la crisi in cui versano le nostre aziende locali si faccia più grave ogni giorno che passa e, d’altra parte, ci risulta che l’emendamento promesso dal Governo non sia stato inserito nel relativo Decreto - evidenziano Lucchi e Baccini -. Pertanto, con la presente siamo a richiedere, a nome dei Sindaci dell’Unione Valle Savio, spiegazioni in merito ad entrambi gli impegni di cui sopra che, nostro tramite, il Governo aveva promesso alle nostre Comunità e nei confronti delle quali vorremo rendere conto. Al riguardo, facciamo inoltre notare che la totale mancanza di attenzione da parte del Ministero dello Sviluppo economico alle imprese (e sono tante) che si trovano in difficoltà, nonostante l’incontro più volte chiesto dai Sindaci romagnoli, toscani ed umbri, sta alimentando una situazione di crisi sempre più acuta che, se non arginata immediatamente, determinerà a breve danni irreparabili al tessuto socio-economico del nostro territorio".

"Non vogliamo e non possiamo assistere a questa situazione con le mani in mano, ma da soli, anche attingendo dalle risorse messe a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna, non riusciremo a rimediare ad una situazione destinata a diventare drammatica - concludono -. Reiteriamo quindi la stessa richiesta, auspicando che trovi riscontro positivo a strettissimo giro, senza il quale faticheremo a spiegare ai nostri cittadini, alle nostre imprese, il silenzio del Governo".

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