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Cronaca Sarsina

Si accendono i riflettori sulla badia, ecco un libro che ne racconta la storia

Don Daniele Bosi: "L'Abbazia di San Salvatore in Summano è uno dei siti storico – religiosi più antichi della diocesi"

"Da oltre dieci anni a questa parte si sono accesi i riflettori sulla chiesa di Montalto, anzi sull’Abbazia di San Salvatore in Summano, uno dei siti storico – religiosi più antichi della diocesi". A raccontarlo è don Daniele Bosi: "I primi interventi, nel 2006, da parte di volontari di Sarsina che andarono ad estirpare l’edera e i rovi che avevano invaso e coperto parte della struttura compreso il campanile, che non era più visibile. Altri lavori nel 2015 fino a giungere alla nascita dell’Associazione “Amici della Badia” del 2016, arrivando il 1 settembre scorso ad inaugurare parte di lavori svolti che hanno interessato il rifacimento del tetto e della grande sacrestia adiacente. Ora, per ricordare il lavoro svolto e la storia di questo sito, fiorente e importante in passato e che ora, in modo diverso, ugualmente rivive, si è pensato di realizzare un libro composto da una parte storica e una parte di testimonianze".

Don Daniele racconta: “Sono felice e onorato di poter svolgere questo lavoro, che realizzerò nei momenti liberi dal ministero parrocchiale perché, sia la Badia sia le altre chiese della ex Diocesi di Sarsina sono luoghi per me importanti fin dalla fanciullezza. Con Badia sono legato anche da radici famigliari, in quanto mio nonno materno e la nonna paterna erano nati nel territorio della parrocchia. Grazie alla grande passione, negli anni ho sviluppato ricerche che credo nessuno prima di me abbia compiuto. Non ci sono libri o saggi sulla chiesa di Badia; qualche riferimento alla chiesa si trova in guide turistiche o pubblicazioni riguardanti i sentieri perduti o le bellezze della nostra Romagna. Sono riuscito a trovare materiale prezioso inedito come le foto della Badia prima dell’abbandono, e la descrizione delle opere d’arte e dei marmi presenti nel 1963. Sono riuscito in oltre vent’anni di ricerca, a mettere insieme tanti tassellini come la composizione di un puzzle. Come contrariamente si può pensare, che cioè da una chiesa abbandonata sia sparito tutto, da Badia si è salvato quasi tutto a parte la campana antica, lasciata sul posto e rubata nel gennaio 1969. Piccoli arredi e abiti liturgici sono stati portati a Sarsina e poi purtroppo non sono rimasti catalogati a parte, ma sono stati mischiati con gli altri oggetti sia del museo, sia della Cattedrale sia della parrocchia (realtà giuridico-amministrative differenti) e non più identificabili". 

"Pochi sanno - prosegue don Daniele - che le due colonne e i capitelli che sostengono l’ingresso del Vescovado di Sarsina, che oggi è l’ingresso del Museo Diocesano, provengono dalla Badia. Risaputo invece che il noto bassorilievo dell’altare della Cattedrale di Sarsina e il grifone alato in cotto, presente nel Museo, erano affissi sulla facciata della Badia stessa. Ideale comune mio e di tutti gli “Amici della Badia” è il dar voce a chi non l’ha mai avuta, far conoscere una storia che è rimasta nascosta, condividere un mondo che merita di non restare sepolto nell’oblio. Chiedo a tutti una mano, tutte le persone che provengono dalla zona e che la vita ha portato lontano. Chiedo di fornire testimonianze, fotografie, ricordi personali sulla vita della comunità e delle famiglie di Montalto, così da rendere più ricco possibile questo volume”. Già diverse testimonianze sono state raccolte".

Con la parrocchia di Villachiaviche si farà una uscita, domenica prossima 20 ottobre, arrivando circa alle 15.15 al Bivio di Montalto nei pressi della scuola, transitando a piedi poi fino a Castellaccio, percorrendo il sentiero fino al fosso del Sarto e risalendo alla Badia

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