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Cronaca Cesenatico

Turisti sfrattati dall'hotel: "Ci conviene lavorare con le agenzie ma le truffe aumentano"

Il presidente di Adac e Federalberghi di Cesenatico commenta l'episodio dei turisti sfrattati da un albergo di Cesenatico. "Alcune agenzie aprono e chiudono come profili Facebook"

"Le truffe e i mancati pagamenti, purtroppo, ci sono sempre stati, ma ora sono diventati più frequenti - spiega Giancarlo Barocci, presidente di Adac e Federalberghi di Cesenatico - Sono diventati più frequenti perché per noi albergatori è più allettante lavorare con le agenzie. Invece di prendere le prenotazioni singole correndo dietro al cliente, le agenzie ti trovano comitive di turisti che permettono di avere camere sempre occupate e, quindi, di lavorare bene per tutta l'estate. Ma alla fine può accadere che qualche agenzia, visto che aprono e chiudono come profili facebook, non sia proprio seria seria e, a fronte di una prenotazione consistente, ti dica che il pagamento per il soggiorno lo sta facendo. Poi che lo rimandi di due giorni perché non ha avuto tempo e poi, magari arrivi all'ultimo giorno della vacanza dei turisti, che non abbia ancora pagato. E tu albergatore cosa fai? Mandi via i turisti a metà vacanza se questi ti assicurano di aver pagato? E' una situazione molto imbarazzante. Si fa solo, come forse è accaduto all'albergo di Cesenatico che ha mandato via le 10 famiglie dell'alta Italia dopo due giorni di soggiorno non pagato, se l'albergo hai già altre prenotazioni vere con pagamenti già effettuati. Al contrario se l'albergatore non ha le camere già occupate da altre prenotazioni, a volte conviene tenersi i turisti anche se è certo che non si prenderanno tutti i soldi. Il personale tanto è già operativo, l'albergo è aperto, quello che ci si rimette sono i costi vivi, come il cibo e l'utilizzo di acqua e luce. Ma in questo modo si evita di perdere un cliente e soprattutto forse qualcosa prima o poi, insistendo, si recupera dall'agenzia".

I turisti truffati dall'agenzia viaggi

Il problema, quindi, sono le agenzie "fantasma", quelle agenzie che non hanno una storia alle spalle da compromettere e quindi rischiano il tutto per tutto. Ed è proprio a quelle agenzie che i turisti, gabbati, dovrebbero far causa ma, purtroppo, si sa già come va a finire e quindi tutti lasciano stare.

"L'unica possibilità per evitare truffe o mancati pagamenti sarebbe quella di chiedere ai turisti la carta di credito anche se hanno già pagato il soggiorno. La carta di credito, come viene chiesta all'estero, è indispensabile per le spese extra - continua Barocci - ma qui da noi in Romagna non viene utilizzato questo metodo perché il cliente, in generale, non gradisce. Anzi si offende proprio.  Abbiamo costruito la nostra fortuna sulla familiarità, sull'amicizia, sul fidarsi del cliente grazie a una stretta di mano. Chiedere come garanzia una carta di credito corrisponde a non fidarsi. In Romagna molti albergatori hanno anche la cattiva abitudine di restituire tutta la caparra se il turista all'ultimo minuto disdice, cosa che non è normale. La caparra si chiama caparra perché deve fermare un impegno preso da entrambe le parti. Chi non lo rispetta per qualsiasi motivo, la perde. E invece qui in Romagna gli albergatori hanno paura (e, purtroppo, spesso è una paura fondata...) che se trattieni la caparra ti trovi poi una recensione pessima su Tripadvisor sul mangiare o sulla pulizia. E non è bello vedersi infamare così dopo tutto il lavoro compiuto".
 

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