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Cronaca

Chanel, Louis Vuitton e Dolce&Gabbana: era tutto falso. Sequestro in un negozio del centro

Gli agenti hanno notato che nella vetrina di un negozio, in pieno centro a Cesena, erano esposti vari articoli di bigiotteria che riproducevano marchi di famose griffes ad un prezzo palesemente inferiore rispetto a quello degli analoghi prodotti originali

Riportavano i marchi di famose griffes di abbigliamento, tra cui Chanel, Louis Vuitton e Dolce&Gabbana. Ma gli articoli erano contraffatti. I militari della Guardia di Finanza di Cesena hanno sequestrato oltre 8mila accessori di abbigliamento. L’attività è iniziata nel corso dei normali controlli finalizzati alla regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali. Gli agenti hanno notato che nella vetrina di un negozio, in pieno centro a Cesena, erano esposti vari articoli di bigiotteria che riproducevano marchi di famose griffes ad un prezzo palesemente inferiore rispetto a quello degli analoghi prodotti originali.

I successivi controlli effettuati all’interno del negozio hanno consentito di constatare l’evidente contraffazione dei prodotti posti in vendita, tutti privi di confezione e di certificato che ne attestasse l’originalità e, quindi, di procedere al sequestro di circa 1000 accessori. I finanzieri, allo scopo di ricostruire l’intera e illegale filiera produttiva, attraverso un’attenta analisi della documentazione fiscale esibita dalla titolare del punto vendita, sono riusciti ad individuare sempre a Cesena il grossista fornitore della merce.

Chanel, Louis Vuitton e Dolce&Gabbana: era tutto falso

A seguito di una perquisizione nella sede di quest’ultimo, ove sono stati rinvenuti e sequestrati ulteriori 800 prodotti contraffatti, sono risaliti ad un bottonificio, con sede in Bologna, dove sono stati sottoposti a sequestro circa 6.300 accessori, pronti per essere inviati a diversi altri esercizi commerciali in tutto il territorio nazionale. Dai successivi approfondimenti è emerso che i prodotti venivano realizzati nell’opificio felsineo e poi rivenduti, a peso, per pochi centesimi di euro, a varie mercerie che si occupavano di confezionare, con essi, vari articoli di bigiotteria da rivendere a prezzi che oscillavano dai 10 ai 40 euro ciascuno.

Il valore della merce è di per sé esiguo, ma il sequestro assume notevole rilevanza se si tiene conto che ciascuno di tali segni distintivi ha la funzione di contraddistinguere capi di famose griffes, nazionali ed estere, posti sul mercato a prezzi elevatissimi. La titolare del negozio di Cesena, ed il grossista, un cesenate quarantacinquenne, sono stati denunciati per commercio di prodotti con segni falsi, frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci. Ora rischiano una condanna superiore a 2 anni di reclusione; più grave, invece, è la posizione del titolare dell’azienda bolognese, cinquantenne bolognese, che, oltre ai citati reati, rischia un’imputazione per produzione di merce contraffatta.

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