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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Sequestro di persona, assolti i 3 poliziotti del caso Narducci. "Si pone fine alla gogna mediatica"

L'episodio risale al 2010, tre agenti erano imputati per sequestro di persona, falso ideologico, falsa testimonianza e calunnia. Esulta il Siulp

"Assolti con formula piena, pechè il fatto non sussiste". Dopo dieci anni tirano un sospiro di sollievo i tre agenti di polizia, coinvolti nel caso di Filippo Narducci. La sentenza di assoluzione è arrivata intorno alle 17:30 in tribunale a Forlì.  Gli avvocati difensori, nella loro lunga arringa, l'avevano chiesta con forza, i tre poliziotti erano sul banco degli imputati per sequestro di persona, falso ideologico, falsa testimonianza e calunnia.

La vicenda

L'episodio risale al 2010, quando i tre agenti di pattuglia del commissariato di Cesena, Marco Pieri, Giancarlo Tizi e Christian Foschi, fermarono a Cesena, in via Zuccherificio, nell'area di servizio del Bar Notturno, un'auto a bordo della quale c'erano tre persone. Una di queste era Filippo Narducci, all'epoca 29enne barista, che dopo un diverbio fu steso a terra, ammanettato e portato in commissariato dove fu trattenuto alcune ore. Più tardi Narducci si recò al pronto soccorso dove si fece medicare una ferita al labbro, che raccontò, essere stata procurata da un pugno di uno dei poliziotti.

I poliziotti, avevano spiegato i legali, Eugenio Pini, Riccardo Luzi e Marco Martines, avevano consentito al giovane di stare in commissariato, in attesa dell'arrivo del padre, in quanto non era in condizioni di guidare.

Una vicenda intricata, che ha lasciato strascichi giudiziari e dal quale sono scaturiti altri processi, uno a Narducci per lesioni ai poliziotti, da cui è stato assolto. Ed un altro a carico degli agenti di polizia, per lesioni allo stesso Narducci, qui si attende un appello dopo la condanna in primo grado (4 mesi con pena sospesa) per gli uomini in divisa.

Il Siulp: "Si pone fine alla gogna mediatica"

Il Siulp, il Sindacato italiano unitario lavoratori polizia, non nasconde tutta la sua soddisfazione: "Ci sono voluti dieci lunghi anni ma la verità sui fatti è stata finalmente ricostruita nell’unica sede deputata a farlo e cioè un’aula di giustizia, quella giustizia alla quale ci siamo sempre appellati con incrollabile fiducia e che oggi ha emesso la sentenza con formula di piena assoluzione per non aver commesso il fatto". Forte della sentenza il sindacato dei poliziotti ribadisce che i tre agenti "hanno avuto la sola colpa di aver svolto il proprio dovere secondo le regole e nel pieno rispetto delle stesse".

Per il Siulp "si pone fine ad una vera e propria gogna mediatica". "Ora che la sentenza ha chiuso finalmente questa triste, dolorosa e offensiva vicenda - conclude il sindacato -  ci attendiamo la totale ed immediata riabilitazione dei colleghi per quanto hanno dovuto subire e auspichiamo anche le scuse di quanti, hanno messo in dubbio la loro innocenza, la onorabilità e la loro professionalità".

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