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Cronaca San Mauro Pascoli

Seconda spaccata in un mese nella stessa farmacia, lo sfogo: "Le istituzioni sono lontane"

Dopo un mese si ritrova a fare la stessa operazione: ripulire i cocci di vetro sparsi dappertutto per il locale e dover far fronte ad una porta divelta e distrutta

Dopo un mese si ritrova a fare la stessa operazione: ripulire i cocci di vetro sparsi dappertutto per il locale e dover far fronte ad una porta divelta e distrutta, quella da cui dovrebbero passare i clienti per prendere i farmaci. Una banda di quattro malviventi giovedì mattina intorno alle 5,30 ha attaccato nuovamente la farmacia 'Pascoli' di via Roma 64, tra San Mauro e Savignano. Un energumeno ha sfondato a calci la porta d'ingresso, “così forte che ha tremato il palazzo e si è svegliato il vicino”, spiegano dalla farmacia.

Poi una volta dentro in pochi istanti sono andati alle casse, trovandole però vuote. Non trovando altro, i ladri hanno preso una manciata di scatole di cerotti contro i calli, “si vede che camminano molto”, scherza amara la farmacista. E' la seconda “spaccata” alla farmacia Pascoli nel giro di un mese: il precedente, tale e quale, si è verificato alla fine di gennaio. Con l'unica differenza che qualche centinaia di euro al primo colpo i ladri li hanno trovati come fondo della cassa. Stavolta no. “Dopo il precedente furto non lasciamo più niente nelle casse”. Non è stato l'unico furto. Sempre stanotte un'altra spaccata a San Mauro Pascoli, ai danni di un negozio di scarpe e accessori. 

La farmacia Pascoli si trova in mezzo ad un “quadrilatero delle spaccate” tra San Mauro e Savignano: in circa un mese i ladri hanno dilagato con 6 colpi tra tentati e riusciti ai danni di tre farmacie e un bar. Sempre la stessa modalità: la vetrata mandata in frantumi, danni per migliaia di euro, vetri da spazzare via la mattina presto. E tanta rabbia. “Mi tremano ancora le gambe – spiega la farmacista, la dottoressa Antonella Puleo -. Uno investe, lavora, per vivere con lo squillo del cellulare che alle 5 di mattina ti avvisa dell'intrusione in farmacia, non ce la facciamo più”. 

Comprenibile la sua protesta: “Non voglio insegnare il mestiere a nessuno, né tanto meno offendere. Ma se io mi occupo di farmaci qualcuno si dovrà pur occupare di sicurezza. Invece le istituzioni le sento lontanissime, sembra quasi che per loro sia un fatto normale tutto questo. Ma perché non viene fatto qualcosa di più incisivo per prenderli, fermarli? Non dobbiamo essere noi a blindarci, tanto più che nel mio caso, con otto vetrine sulla strada è pressoché impossibile. Non ho delle soluzioni, ma chi è preposto a questo lavoro deve trovarle, anche se capisco che fanno quel che possono”, spiega nello scoramento la farmacista.

Precisa poi la professionista: " Queste mie affermazioni non vogliono essere per nulla offensive nei confronti delle istituzioni locali, di cui non posso nemmeno conoscere l'operato, né delle forze dell'ordine che si sono comportate sempre in maniera egregia ed impeccabile".

La titolare ha visto le immagini di videosorveglianza: non si tratta di un un bandito solitario, uno “sbandato” o cos'altro: erano invece in quattro. “Energumeni grandi e grossi, con una potenza tale nelle gambe da distruggere una porta. Dentro, invece, sono stati fulminei. Capisco la difficoltà di prenderli”, spiega la dottoressa. Ma quello che emerge è il ritratto di una banda seriale, ben organizzata e senza scrupoli.
 

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