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Cronaca Bagno di Romagna

Scarichi termali: dalle acque di Bagno di Romagna si produrrà energia termica

Accordo di programma finalizzato al recupero del calore residuo delle acque reflue termali del comparto termale di Bagno di Romagna. Attualmente la significativa portata idraulica degli scarichi termali genera diversi tipi di problematiche

In consiglio Provinciale è stata data comunicazione dell’accordo di programma promosso tra Comune di Bagno di Romagna, Provincia di Forlì-Cesena, Regione Emilia-Romagna, Aziende termali del comune di Bagno di Romagna, HERA, ARPA e ATERSIR finalizzato al recupero del calore residuo delle acque reflue termali del comparto termale di Bagno di Romagna. Attualmente la significativa portata idraulica degli scarichi termali nel sistema fognario/depurativo di Bagno di Romagna genera diversi tipi di problematiche, per le caratteristiche chimiche delle acque che risultano incompatibili con il depuratore di Orfio e la gestione della fognatura.

Per tale motivo, l’accordo di programma sfrutta l’opportunità che l’alta temperatura che caratterizza questi scarichi possa essere sfruttata per la produzione di energia termica. L’accordo di programma, quindi, individua una soluzione alternativa allo scarico in pubblica fognatura delle acque reflue provenienti dal comparto termale, che preveda il recapito in corpo idrico superficiale con successiva valorizzazione energetica. Per la Provincia l’accordo di programma, di durata di due anni, non comporta oneri. All’Ente si richiede di valutare la possibilità di prorogare l'autorizzazione allo scarico in deroga del depuratore al fine di prevedere la risoluzione attuata nei tempi e nelle modalità concordate all'interno dell’accordo di programma e valutare gli scenari di distacco degli scarichi delle  acque reflue termali dalla pubblica fognatura. Aveva dato la comunicazione al Consiglio l’assessore all’Ambiente Luciana Garbuglia. Al dibattito dello scorso 23 maggio erano intervenuti i consiglieri Pier Giorgio Poeta (Rifondazione Comunista), Maria Grazia Bartolomei (Udc), Luciano Minghini (Pd), Gianni Bisulli (Pd) e Gabriele Borghetti (Pd).
 
Il capogruppo dell’Udc Maria Grazia Bartolomei ha avanzato, ai sensi dello Statuto della Provincia, una proposta di indirizzi e criteri del Consiglio provinciale a cui il Presidente dovrà attenersi nella conclusione dell’accordo di programma. Spiega Bartolomei: “Rilevo come questo accordo sia inadeguato dal momento che si valutano deroghe per l’autorizzazione dello scarico di acque reflue, di fronte ad un impegno delle aziende termali di realizzare studi e cronoprogrammi ma senza impegno effettivo a realizzare le opere necessarie. Tutto questo nasce da un parere vincolante negativo allo scarico in fognatura e al depuratore dato da Hera, unico caso mai verificato da Modena a Rimini. Servono tempi vincolanti per la risoluzione della problematica, con la previsione di opere materiali risolutive: 24 mesi sono un periodo sufficiente. Dobbiamo muoverci in una direzione che coniughi lo svolgimento delle attività economiche e il rispetto delle normative ambientali”.
 
Ha preso la parola Luciano Minghini, capogruppo Pd: “Non so se come Ente possiamo entrare nella modifica dell’accordo di programma. L’interesse del territorio è che si definiscano le soluzioni nel più breve tempo possibile. Chiediamo all’assessore di controllare la tempistica, ma modificarla in questa fase non mi pare possibile”. Ha risposto l’assessore all’Ambiente Luciana Garbuglia: “La proposta di indirizzo va verso l’obiettivo di risoluzione del problema, ma non ritengo che possa entrare nella tipologia dell’intervento che va ancora studiato. Le indicazioni che vengono proposte sono molto puntuali rispetto al progetto eventuale che si andrà a stilare. Propongo in alternativa che ci sia maggiore monitoraggio dei tempi, agendo sulla deroga agli scarichi che dà la Provincia, dando limite tre-sei mesi e in base allo studio che emerge, valutando il rinnovo della deroga. Questo, senza modificare l’accordo di programma, può essere portato in sede di conferenza dei servizi come volontà del Consiglio Provinciale, inserendola nella delibera di giunta”.
 
Stefano Gagliardi, capogruppo del PdL concorda: “La proposta dell’assessore accoglie molte delle eccezioni che avevamo sollevato e la reputiamo sufficiente”. Così anche Maria Grazia Bartolomei: “Condivido la proposta dell’assessore, di proroga anche di sei mesi”. Infine Pier Giorgio Poeta, capogruppo di Rifondazione Comunista: “Questo percorso ci ha portato positivamente a rivedere tutto l’accordo di programma. Gli indirizzi però non dovrebbero essere limitati dalla fase dell’iter in cui siamo, ma questa è una parentesi. In ogni caso, la deroga non deve essere data solo perché c’è un accordo di programma. Il nostro interesse è che vada in porto l’operazione, vale a dire risolvere la problematica del depuratore. Ci vuole un termine più perentorio che va imposto in modo più coercitivo, per cui giusto procedere con step”.
 
La proposta dell’assessore Garbuglia è stato formalizzata in un documento che fissa nuovi criteri. La consigliera Bartolomei ha ritirato la sua proposta di indirizzi. In base al nuovo testo si fissa in sei mesi la proroga alle deroghe dello scarico in fognatura delle acque reflue termali in vista di un progetto per la risoluzione del problema. Il documento che fissa gli indirizzi è stato votato all’unanimità.
 

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