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Cronaca

Esposto in Procura su Gozi. Minutillo: "La magistratura indaghi se ci sono segreti italiani a rischio"

Sulla nomina di Sandro Gozi consigliere nel governo francese di Macron si passa dalla polemica politica agli esposti giudiziari

Sulla nomina di Sandro Gozi, ex sottosegrario agli Affari Europei dei governi Renzi e Gentiloni, in un ruolo analogo nel governo francese di Macron si passa dalla polemica politica agli esposti giudiziari. Gozi alle ultime elezioni Europee si è candidato per lo stesso partito di Macron in Francia e ad ottobre diventerà eurodeputato, essendo tra i primi dei non eletti in lizza per i posti che saranno abbandonati dai rappresentanti inglesi una volta compiuta la Brexit. Gozi, 51 anni, è stato deputato nel Parlamento italiano dal 2006 al 2018, quando non è stato rieletto, e Sottosegretario del governo dal 2014 al 2018. Da qualche tempo è partita la sua “avventura francese”.

A informare di aver depositato un esposto in Procura a Forlì è Francesco Minutillo, membro dell’Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia ed esponente dello stesso partito in Romagna. Spiega Minutillo: “Ho trasmesso al Procuratore Capo di Forlì un esposto nel quale si sollecita l’apertura di indagini per accertare l’eventuale conoscenza di segreti ed interessi sensibili di Stato da parte dell’On. Sandro Gozi che siano stati appresi nell’ambito dell’incarico di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Governi Renzi e Gentiloni e la compatibilità di tali nomina del medesimo a responsabile degli Affari Europei all'interno del governo della Repubblica di Francia”.

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“L’ho fatto da cittadino italiano e patriota ancora prima che da esponente di Fratelli d’Italia e pure da avvocato”, afferma Minutillo che commenta: ”La nomina di Gozi da parte della Francia, nel contesto politico attuale, è qualcosa di aberrante. Non bastano le parole della politica. E’ necessario che la Magistratura accerti con urgenza se le azioni di Gozi possano mettere in pericolo gli interessi della nostra Repubblica non solo in Europa ma anche e soprattutto in quegli scenari, dalla Libia alle politiche energetiche sui quali siamo in aperto conflitto con la Francia”.

Gozi è stato ampiamente criticato per questa scelta da Lega e Movimento 5 Stelle, con Luigi Di Maio che è giunto a chiedere la revoca della cittadinanza italiana (per quanto non sia possibile, essendo la cittadinanza un diritto fondamentale). Critiche, però, anche dal suo stesso partito: l'europeista Carlo Calenda lo ha criticato duramente in un post su Twitter, mentre dal resto del Pd è calato il silenzio. Nessuna reazione di congratulazioni neppure dalle istituzioni locali romagnole e cesenati. Da parte sua Gozi ha replicato che “dal punto di vista politico e morale questa è l'espressione del nazionalismo più bieco” e il ritiro della cittadinanza “evoca periodi bui della nostra storia”.

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