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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Sabato inaugura a Ronta il rinnovato sottopasso "Sbuco Passotto"

L’obiettivo del laboratorio era infatti offrire un’esperienza per rafforzare la coesione e il senso di appartenenza alla comunità, con le responsabilità che ne derivano.

Dopo i lavori degli ultimi mesi, torna a splendere il sottopasso ciclopedonale Sbuco Passotto del Borgo Ronta. Il taglio del nastro è previsto sabato alle 9,30 alla presenza del Sindaco Paolo Lucchi, insieme agli Assessori alle Politiche Ambientali Francesca Lucchi e ai Servizi per le persone Simona Benedetti. Trovandosi in una situazione di degrado, il sottopasso era stato restaurato già nel 2013 dagli alunni della Scuola elementare Tonelli, guidati dalle loro maestre e sostenuti dal quartiere Ravennate.

A cinque anni di distanza, i lavori eseguiti avevano però subito danneggiamenti e gli alunni che avevano adottato il sottopasso nel 2013, non si sono tirati indietro. Ancora una volta, si sono messi all’opera per riqualificare l’area e, dopo l’idea iniziale di sistemare solo i vecchi murales, si è ben presto avviata una fase di ristrutturazione totale, tramite lavori di pulizia, imbiancatura e pittura di nuovi murales. Ad affiancare gli alunni nei lavori, sono stati i ragazzi ospiti della casa di accoglienza “La Fenice” con il supporto di tutta la comunità scolastica, dei volontari del quartiere Ravennate e degli ospiti migranti.

La ristrutturazione del sottopasso Sbuco Passotto fa parte del progetto “Con gli occhi di un bambino” rivolto alle classi della scuola primaria statale “Annalena Tonelli” di Ronta come percorso di educazione alla pace. Seguendo il percorso didattico sviluppato dal Centro di educazione alla sostenibilità (Ceas) del Comune e realizzato in collaborazione con l’esperta Nadia Fellini di Controvento, i bambini e le loro insegnanti hanno ideato un progetto grafico per il sottopassaggio, a partire dal tema della cura partecipata del bene comune.

A partire da foto, immagini e giochi, i bambini hanno riflettuto sulle conseguenze dei conflitti individuali e militari, imparando trovare soluzioni a tutti quei comportamenti che generano attriti e incomprensioni. Gli alunni hanno avuto anche la possibilità di confrontarsi con i testimoni della guerra in Bosnia, che hanno raccontato ai bambini storie di aiuti umanitari, di solidarietà e di amicizia di cui sono stati testimoni, ribadendo l’importanza di aiutarsi a vicenda per creare un mondo migliore.

L’obiettivo del laboratorio era infatti offrire un’esperienza per rafforzare la coesione e il senso di appartenenza alla comunità, con le responsabilità che ne derivano.

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