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Cronaca Savignano sul Rubicone

Rubicone, in un anno oltre 150 progetti di inserimento lavorativo per persone in difficoltà

Si consolidano i percorsi di inserimento lavorativo avviati dall’Unione Rubicone e Mare: quintuplicato in dodici mesi il numero dei lavoratori coinvolti

Cresce e si consolida con ottimi numeri il maxi progetto dell’Unione Rubicone e Mare che facilita l’inserimento lavorativo per i soggetti in carico ai Servizi sociali che faticano a trovare occupazione e a reinserirsi nel mondo del lavoro. In poco più di un anno le diverse formule di coinvolgimento professionale hanno infatti rimesso in contatto con il mondo del lavoro oltre 150 persone: caratteristica del progetto è infatti la diversificazione delle soluzioni proposte, con percorsi su misura che partono da attitudini e competenze di ogni singolo soggetto.

“Esattamente un anno fa – spiega il presidente dell’Unione Filippo Giovannini, titolare della delega ai Servizi sociali – erano poco più di venti i primi a sperimentare queste nuove formule di inserimento lavorativo. In dodici mesi abbiamo quintuplicato il dato, offrendo le opportunità di tirocinio e Cav a circa cento persone in difficoltà, con vissuti e percorsi assai diversificati. Unico comune denominatore: il lavoro come strumento per sentirsi utili e parte di una comunità”.

Trentacinque i lavoratori coinvolti nei tirocini in azienda, la formula, normata a livello regionale, che permette a chi si trova in situazioni di temporanea fragilità di lavorare per un periodo di tre-cinque mesi in aziende e cooperative del territorio, percependo una retribuzione - stabilita in tutta l'Emilia Romagna dalla Regione - a carico non dell'azienda ma dell'Unione stessa. Il progetto si rivolge a chi ha già qualche competenza spendibile nel mondo del lavoro, magari per chi, seppur in possesso di esperienze e professionalità, si è trovato temporaneamente tagliato fuori dal mondo del lavoro. L’esperienza, per alcuni lavoratori, si è poi evoluta in un contratto di lavoro stabile. Per tutti, in ogni caso, le competenze acquisite o perfezionate vengono certificate da un ente formativo, andando quindi ad arricchire il curriculum del lavoratore.

Quasi il doppio - ben 64 - i cittadini coinvolti nei progetti Cav, le esperienze di “Cittadinanza attiva volontaria” che prevedono un contributo per il lavoratore (di solito non in possesso di competenze molto spendibili nel mondo del lavoro) a fronte di un suo impegno in semplici attività nell'ambito di associazioni o cooperative sociali. Si tratta di indennità più basse per un impegno settimanale di meno ore con mansioni di manutenzione, vigilanza o accompagnamento, per permettere a soggetti fragili di venire in contatto con realtà aggregative che ben si prestano al reinserimento sociale.

Ai circa cento lavoratori coinvolti in tirocini e Cav vanno poi aggiunti i sessanta progetti di tirocinio e di formazione al lavoro che l’Unione ha gestito insieme agli enti di formazione del territorio. In questo caso si è trattato di percorsi professionalizzanti e stage negli ambiti della ristorazione, dell’artigianato e dei servizi, resi possibili grazie al proficuo investimento dei fondi europei dedicati.

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