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Cronaca

Tante persone alla pieve di Tipano per l'ultimo saluto a Roberto Ambroni

"Per anni è stato un riferimento non solo sindacale ma umano - proseguono -. Era sempre pronto ad aiutare i più fragili sia a livello personale sia grazie all’associazione Anteas di cui era fondatore"

Ultimo saluto lunedì mattina nella pieve di Tipano di Cesena a Roberto Ambroni, il sindacalista della Cisl e volontario di Anteas (Associazione nazionale tutte le età attive per la solidarietà) scomparso sabato scorso. "Tanti gli iscritti che nei nostri uffici si ricordano di Ambroni “Taylor”, che in occasione delle assemblee sindacali in azienda in piedi sulle cassette della frutta, spiegava a tutti i lavoratori i loro diritti e l’opera che la Cisl stava conducendo per loro - ricordano i pensionati della Cisl ed i volontari Anteas -. Lo faceva senza utilizzare il microfono, sfruttando solo la sua voce potente ed inconfondibile".

"Per anni è stato un riferimento non solo sindacale ma umano - proseguono -. Era sempre pronto ad aiutare i più fragili sia a livello personale sia grazie all’associazione Anteas di cui era fondatore e presidente da oltre dieci anni (incarico più volte riconfermato dai suoi amici). Un  ruolo che, come amava ripetere a tutti, lo riempiva di gioia. Il poter aiutare anziani, disabili e chiunque avesse bisogno era per lui motivo di grande felicità e proprio per questo affrontava nuovi impegni e sfide con la grinta che lo ha sempre contraddistinto. Così sono nati ambulatori sociali, servizi di trasporto, consegna di pasti a domicilio. Ambroni si è anche impegnato per creare momenti ricreativi nelle case di riposo, grazie anche alla collaborazione del gruppo musicale “Attenti a quei due”. Organizzava spesso per tutti i volontari ed amici di Anteas feste sociali che erano diventate appuntamenti di rito per tutti noi. La sua allegria e la sua felicità di vivere erano contagiosi".

"A dicembre di ogni anno organizzava una cena di beneficenza il cui ricavato era destinato ogni volta ad un diverso progetto di solidarietà. Il suo motto era “dare agli altri senza ricevere nulla in cambio” ed era questo il principio che lo ha sempre guidato e mosso nel suo operato in Anteas e nella vita - continuano -. Il suo ricordo arriva fino al Nepal, dall’associazione Apeiron di Barbara Monachesi, alla quale Anteas ogni anno dava supporto ai bambini figli di donne vittime di violenza: “Ricorderemo Roberto – scrive la Monachesi - lasciando fluttuare un fiore e una candela sulle acque del sacro fiume Bagmati, vicino a Kathmandu, in memoria della bella anima di Roberto”. Noi pensionati della Cosl, suoi amici da tanti anni, insieme a tutti volontari di Anteas Cesena ci uniamo al dolore della moglie Giuseppina e di tutti i suoi famigliari, lo salutiamo con tanto affetto e lo porteremo per sempre nei nostri cuori, continuando i progetti da lui realizzati guidati dal suo esempio".

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