Indagini scientifiche su un cranio abbandonato in un casolare di montagna

Ossa risalenti a diversi decenni fa: è il primo responso del medico legale ad una prima e preliminare analisi sulle ossa ritrovate in un edificio sperduto e difficilmente raggiungibile, se non dopo ore di cammino, all'interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, nel territorio comunale di Bagno di Romagna. A fare il macabro ritrovamento alcuni giorni fa sono stati due escursionisti, che dopo una camminata sono entrati nel casolare abbandonato, rinvenendo nel sottotetto due ossa umane, un cranio e un femore.

Del ritrovamento sono stati informati i carabinieri di Bagno di Romagna, che hanno prelevato i due reperti e li hanno consegnati al medico legale. E' il secondo ritrovamento di ossa umane nel giro di poche settimane. Uno smottamento a Roversano aveva riportato alla luce numerose ossa probabilmente risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. In questo caso, però, il ritrovamento è ben diverso: le ossa in questo caso sono state portate da qualcuno in tempi recenti nel casolare abbandonato in un'area molto impervia del crinale appenninico. Nei pareggi non sono stati rinvenuti altri elementi utili di indagine, come per esempio sacchetti o impronte significative.

A questo punto i carabinieri della compagnia di Cesena stanno facendo eseguire delle analisi sulle ossa. Si tende in ogni caso a escludere che si tratti di resti umani di persone morte per mano violenta o che il ritrovamento si possa collegare a casi di persone scomparse. In quella zona si trovava una comunità di circa 200 persone, quando ancora non si era verificato il fenomeno di spopolamento delle montagne. I resti quindi potrebbero essere semplici residui di vecchie sepolture.