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Cronaca

"Riaprire le case chiuse? Inutile". L'intervista alla prof del sesso

E' il mestiere più antico del mondo. E la senatrice del Pd Maria Spilabotte, alcune settimane fa, ha avanzato una proprosta per riconoscere a tutti gli effetti il lavoro della prostituta

E' il mestiere più antico del mondo. E la senatrice del Pd Maria Spilabotte, alcune settimane fa, ha avanzato una proprosta per riconoscere a tutti gli effetti il lavoro della prostituta. Anche sul versante del fisco visto che c'è l'ipotesi dell'apertura di una partita iva ad hoc per le libere professioniste del sesso. Può essere una strada percorribile? Lo abbiamo chiesto a chi il corpo lo vende per diletto.

L'anonimato è ovvio, ma Ingrid (un nome di fantasia) è una bellissima ragazza russa. Dice di avere 30 anni e è a Cesena di passaggio. Lei fa l'estetista al nord in provincia di Milano e ha pensato di prendersi 10 giorni di ferie per essere ospitata da una sua amica di Cesena.

Come sono andati gli affari?

“Male, in cinque giorni ho guadagnato circa mille euro, speravo di più, ma a Cesena non ci torno”

Come mai?

“La gente è troppo chiusa e poi i cesenati sono malati. Vogliono farlo senza preservativo. Su dieci che mi chiamano nove mi chiedono di farlo senza protezioni. Ma io butto giù il telefono”.

Come è la sua clientela?

“Ci sono giovani e meno giovani. Non so le professioni, io non chiedo il nome o la carta d'identità. Hanno tempo dieci-quindici minuti e poi grazie arrivederci. Ovviamente il pagamento è anticipato".

Ma c'è qualcuno che la sfrutta?

“Assolutamente no” (ride)

Che ne pensa della proposta di regolarizzare la prostituzione?

“Mi sembra inutile. Già ora nessuno mi vieta di vendere il mio corpo e io mi controllo periodicamete dal medico. La partita iva te la chiedono perché così puoi giustificare il guadagno su cui pagare le tasse”.

Quindi lei non aprirebbe una partita iva?

“Io ne ho già una per il mio lavoro da estetista e se non l'avessi non l'aprirei anche perché io non faccio questo mestiere, quello di vendere il mio corpo, tutti i giorni”.

Quanto chiede per le prestazioni e per quali prestazioni?

“Per i massaggi 70 euro”.

Forse ha lavorato "poco" perché c'è chi chiede meno...

“Ma io parlo italiano. Per spingersi oltre ne chiedo anche 150, ma al telefono non posso dire queste cifre se no non viene nessuno...”

Poi il trucco scatta quando Ingrid apre la porta visto che accoglie il “cliente” in mutande e reggiseno esibendo un fisico statuario.

L'ultima cosa che viene in mente a vederla è di fermarsi al massaggio, lo sa vero?

“Sì, ma il tempo massimo è di 15 minuto e il suo è scaduto”.

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