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Recita scolastica nel mirino degli atei dello Uaar: "Proselitismo a Cesenatico"

Lo Uaar, l'unione degli atei e agnostici italiani, mette nel mirino una recita scolastica avvenuta a Cesenatico in una scuola elementare. Quella recita, per il giudizio dello Uaar, ha la colpa di essere troppo schierata a favore della religione cattolica

Lo Uaar, l'unione degli atei e agnostici italiani, mette nel mirino una recita scolastica avvenuta a Cesenatico in una scuola elementare. Quella recita, per il giudizio dello Uaar, ha la colpa di essere troppo schierata a favore della religione cattolica. Denuncia in un articolo sul proprio sito internet lo stesso Uaar: “Purtroppo, ci rendiamo conto che di fronte al culto dominante le difese si abbassano, la scuola diventa permeabile all’ideologia di parte e sempre più impermeabile al principio del rispetto di tutti. E al principio della laicità delle istituzioni da cui il rispetto discende”.Il fatto, ricostruisce lo Uaar, sarebbe capitato nel plesso “2 agosto 1849” del Primo Circolo Didattico di Cesenatico.

 Il caso in questione riguarda uno spettacolo teatrale preparato in un progetto di laboratorio didattico e rappresentato in occasione della festa di chiusura d’anno. Il titolo dello spettacolo è “La marcia dei giganti” e lo stesso si compone di quattro distinte parti in cui i giganti in questione sono quelli della storia, della scienza, dello spettacolo e della religione cattolica. Stigmatizza lo Uaar: “Un’intera parte utilizzata di fatto per la propaganda di idee religiose che stigmatizzano comportamenti contrari alla dottrina cattolica, celebrando personaggi come Padre Pio, Paolo di Tarso, Don Bosco. I giganti della Chiesa si producono in una vera e propria “marcia sulla scuola”, è proprio il caso di dirlo”.

Ricostruisce l'articolo dello Uaar: “Protagonisti della scena e dell’intera parte due giovani, di cui una non battezzata che per questo rivendica il diritto di fare quello che le pare, di esagerare e poi lasciarsi andare, e soprattutto di mandare tutti a quel paese. Il non credente diventa quindi non una persona che interpreta il mondo in modo diverso da un credente, come semplicemente è, ma una persona che rifiuta le regole e si pone al di fuori della società. Come se le regole della dottrina fossero le uniche possibili. La sedicente religione di pace ha così di fatto individuato il nemico e come tale lo dipinge incitando all’emarginazione. Il tutto in una scuola dello Stato. A corollario, una scena in cui l’eroe Padre Pio scaccia e sconfigge, con l’aiuto degli angeli, il demone del male, mentre la ragazza continua a dichiarare di non credere al diavolo. A questo punto il demone stesso dichiara che gli è molto più facile tentare chi, in nome di una presunta libertà (sic!), nega la sua esistenza. Non c’è che dire, tutto molto educativo. Soprattutto l’aggettivo “egoista” usato dal demone nei confronti della ragazza infedele”.

Ed ancora: “Tutto ciò è semplicemente sconvolgente, siamo in presenza di un abuso di istituzioni pubbliche a scopo di proselitismo. Viene espresso odio verso qualunque concezione del mondo diversa da quella cattolica”.

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