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Cronaca Gatteo

Inchiodati dal "grande fratello": presi i banditi del super colpo a Gatteo

Si tratta di tre campani, arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Cesenatico in esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dal pubblico ministero Filippo Santangelo

Assicurati alla giustizia i responsabili del colpo da quasi 100mila euro messo a segno il 4 ottobre scorso alla Cassa di Risparmio di Cesena, a Gatteo. Si tratta di tre campani, arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Cesenatico in esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dal pubblico ministero Filippo Santangelo e firmata dal gip di Forlì Camillo Poillucci. Fondamentali ai fini delle indagini si sono rilevati i controlli incrociati tra i fotogrammi registrati dall'istituto di credito e quelli delle telecamere dei caselli autostradali di Valle del Rubicone e Pesaro Urbino.

Secondo quanto ricostruito dagli uomini dell'Arma, la banda il 3 ottobre scorso ha dimorato in un agriturismo del pesarese. L'indomani è passata all'azione. Il primo ad entrare all'interno della banca è stato il 44enne M.M., 44enne di Marano, già noto alle forze dell'ordine per una serie di rapine commesse in Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Marche e Veneto, ed arrestato lo scorso 22 ottobre dai Carabinieri di Sarzana nell'ambito dell'inchiesta "Justin".

Il 44enne si è finito cliente, poi ha estratto un cutter, minacciando i presenti. A quel punto sono entrati gli altri due componenti della banda, il 44enne C..F. e il 36enne L.D.P., entrambi di Caivano (Napoli). La coppia aveva il volto coperto. In attesa dell'apertura della cassaforte regolata da temporizzatore, ogni cliente che si presentava in quel momento veniva rinchiuso in un ufficio. Complessivamente sono state sequestrate una ventina di persone. Una volta arraffatto il bottino, ben 95.700, la banda si è dileguata.

Due sono fuggiti a piedi, l'altro in sella ad una mountain bike. La fuga è proseguita successivamente a bordo di un "Fiat Doblò" ed una "Opel Meriva". Dalle immagini delle telecamere installate lungo i caselli autostradali, è stato possibile ricostruire i movimenti della banda. I controlli incrociati, con la diffusione dei fotogrammi in tutt'Italia dei sospettati, ha consentito ai Carabinieri di Savignano, Cesenatico e del Reparto Operativo del comando provinciale di Forlì-Cesena di arrestare i tre. Tra gli elementi chiave anche la mancanza della falange a un dito medio di uno dei rapinatori.

M.M. è stato raggiunto dall'ordinanza di custodia cautelare nel carcere di Napoli, dove si trova detenuto in seguito all'operazione dei Carabinieri di Sarzana. Gli altri due sono stati intercettati e bloccati dai militari nelle rispettive abitazioni. Nella circostanza i parenti hanno cercato di ostacolare l'operazione dei militari. Le indagini proseguono: non si esclude infatti che la banda possa far parte di un ampio sodalizio, che ha colpito in passato anche in altre province dell'Emilia Romagna.

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