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Cronaca

Colpo in banca, occhiali e parrucche non bastano. Un errore inchioda i banditi

La Polizia ha eseguito venerdì scorso a Palermo due ordinanze di custodia cautelare in carcere firmate dal giudice per le indagini preliminari su richiesta del sostituto procuratore Lucia Spirito

Presi gli autori della rapina in banca commessa il 5 giugno scorso alla "Romagna Banca", nel cuore del centro di Cesena. Gli agenti della Squadra Mobile di Forlì-Cesena, alla guida del dirigente Mario Paternoster, con la collaborazione dei colleghi del Commissariato di Polizia della città malatestiana, hanno eseguito venerdì scorso a Palermo due ordinanze di custodia cautelare in carcere firmate dal giudice per le indagini preliminari su richiesta del sostituto procuratore Lucia Spirito.

Nei guai sono finiti due siciliani. Uno dei due rapinatori è stato rintracciato alle prime ore dell’alba nell’abitazione dei suoi genitori, mentre il secondo è stato individuato solo nella tarda serata all’interno di un’abitazione abbandonata di famiglia di cui ne aveva denunciato l’occupazione abusiva diversi anni prima. L’uomo, pronto per darsi alla fuga, è stato trovato con una valigia gia pronta e privo del cellulare di cui si era disfatto poche ore dopo aver saputo della cattura in mattinata del suo complice.

Rapina in banca, due arresti della Squadra Mobile (foto di Davide Sapone)

LA RAPINA - Il colpo è stato messo a segno il 5 giugno scorso. I due si sono presentati all’interno dell’istituto di credito "Romagna Banca”, nel centro di Cesena, col volto travisato ed armati di un cutter. Minacciati il direttore di banca ed un’impiegata, si sono fatti consegnare la somma di circa 9.000 euro. Durante le fasi della rapina all’interno vi era anche una giovane cliente con un bambino rimasta illesa. I malviventi si sono dati alla fuga, abbandonando sul retro della banca un passamontagna utilizzato per occultare il volto.

LE INDAGINI - Il sopralluogo svolto dalla Polizia Scientifica ha permesso di isolare un’impronta lasciata sulla porta d’ingresso e sul bancone della banca. Dalle comparazioni nella banca dati Afis è emersa l’associazione di un 41enne siciliano, già noto alle forze dell'ordine per precedenti specifici e condannato per una serie di rapine commesse nel 2010 nel nord Italia. Attraverso la lettura dei tabulati telefonici gli inquirenti hanno agganciato l'utenza del complice, un 21enne già noto alle forze dell'ordine, riconosciuto anche attraverso le telecamere di videosorveglianza della banca. Il suo volto è stato immortalato nelle fase antecedenti alla rapina prima del suo travisamento con parrucca ed occhiali.

IL VIAGGIO - Gli investigatori hanno anche potuto studiare il modus operandi da trasfertisti esperti.Ii due si erano imbarcati alla fine del mese di maggio su un traghetto che da Palermo portava a Napoli. Quindi hanno preso dei biglietti ferroviari e sono giunti a Bologna, dove con un altro treno si sono diretti verso Cesena. Terminata la rapina, dopo poche ore, hanno ripercorso a ritroso la tratta ferroviaria e marittima raggiungendo gia nella stessa sera il capoluogo siciliano. Al momento la Polizia sta vagliando la posizione di un’altra persona che avrebbe fornito un supporto logistico.

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