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Cronaca

Gravemente malato e senza sussidio Inps, i titolari: "I lavoratori sono la nostra ricchezza"

Dalla pubblicazione della notizia su CesenaToday e degli altri media, le linee telefoniche, gli indirizzi e-mail e la pagina Facebook della Siropack di Cesenatico si sono surriscaldati.

"Noi l'abbiamo scoperto all'inizio di ottobre, quando dall'Inps è arrivata la comunicazione della sospensione della retribuzione della malattia", aggiunge Burioli. "Non eravamo a conoscenza di quest'aspetto ed è piombato come un fulmine a ciel sereno. A quanto sembra dopo 180 giorni il lavoratore malato perde il diritto alla retribuzione tramite Inps, una sorta di 'malattia a scadenza'". Se uno quindi si trova di fronte a malattie lunghe, invalidanti, pesanti nelle terapie da seguire, dopo sei mesi si ritrova pure senza un soldo. "Mantiene il diritto al posto di lavoro, ma a stipendio pari a zero", aggiunge Burioli. Un colpo al cuore da un welfare pubblico che, invece, proprio in quel momento dovrebbe mostrare il suo volto amico ed umano. "Siamo rimasti basiti, la stragrande maggioranza dei lavoratori in queste condizioni viene licenziata", argomenta la titolare. Che aggiunge indignata: "Ci siamo trovati di fronte a lavoratori a termine che al momento di convertire ad indeterminato il loro contratto, hanno rifiutato il lavoro dicendo che tanto potevano godere della disoccupazione. Ed invece per persone come Steven i soldi non ci sono". A parlare non sono leggi e regolamenti, ma il buon senso: "Sono problemi nella vita che possono capitare a chiunque", sempre Burioli.

La colletta dei colleghi

“La nostra azienda considera quanto subito dal giovane una profonda ingiustizia – commentano Rocco De Lucia e  Barbara Burioli – Siamo rimasti commossi dalla sensibilità dei nostri circa 30 dipendenti, che si sono resi subito disponibili al pagamento di una colletta, ma abbiamo stabilito che sarà la proprietà a provvedere al suo sostentamento, là dove gli organi preposti alla tutela dei lavoratori hanno deciso di voltare le spalle a chi si trova nel bisogno”. “Nei periodi in cui il suo stato di salute gli ha permesso di svolgere la propria mansione all’interno della nostra azienda,  si è dimostrato un lavoratore volenteroso, nonché un ragazzo umile e generoso – concludono i titolari di Siropack – per questo non possiamo permettere che questa decisione renda ancor più difficile la sua situazione. Agiremo con tutti i mezzi a nostra disposizione per sostenerlo e dimostrargli la nostra vicinanza, ed allo stesso tempo sensibilizzare le autorità competenti affinchè i lavoratori come lui possano essere trattati con maggiore umanità”.

Il caso in Parlamento

Spesso la politica parla e perde tempo in questioni, magari importanti, ma lontane dalla vita delle persone. Quando, invece, ci sono dei buchi, normativi o di applicazione delle leggi, che vanno a incidere sulla carne viva delle persone c'è sempre un "domani" per affrontarlo. Da registrare che nessun politico è intervenuto su questa dolorosa vicenda, se non il sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli su Facebook e direttamente ai titolari della Siropack, e il sindaco di Cesena Paolo Lucchi privatamente all'azienda, che hanno entrambi promesso di portare il caso fino alle più alte sedi istituzionali, tramite i parlamentari locali. CesenaToday ha sollecitato anche una risposta dall'ufficio stampa nazionale dell'Inps, che tuttavia non è pervenuta, mentre ha inviato una nota, ma solo a un paio di organi di informazione, il responsabile provinciale dell'ente previdenziale.

Il sindaco: "Farò portare il caso in Parlamento"

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