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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Gli esperti ricostruiscono il viaggio della puzza: individuate le cause

Gli approfondimenti fatti con il Servizio IdroMeteoClima hanno potuto accertare che nei primi giorni della scorsa settimana era presente una doppia inversione termica,

Trovato l'epicentro dei cattivi odori che il 31 ottobre scorso hanno sovrastato buona parte del Cesenate. Secondo quanto accertato dall'Arpae, la puzza proveniva dalle distillerie di Faenza. "Il viaggio dei cattivi odori - spiega Luigi Vicari, direttore dell'Arpae di Forlì-Cesena - è stato possibile da una particolare situazione termica e di vento. Gli approfondimenti fatti con il Servizio IdroMeteoClima hanno potuto accertare che nei primi giorni della scorsa settimana era presente una doppia inversione termica, che ha favorito il trasporto della puzza verso sud, incanalandola lungo la campagna a un altezza di circa 20 metri dal suolo per poi disperderla a ventaglio quando è arrivata nell’area urbana".

LE SEGNALAZIONI - Il 31 ottobre la situazione aveva coinvolto un’area molto estesa della Romagna fino al mare. Le segnalazioni sono state numerosissime e gli operatori di Arpae sono intervenuti, effettuando misure, prelevando campioni e cercando le possibili cause in base alla provenienza del vento, moderato, che soffiava da Nord-Nordovest verso Sud-Sudest.

INVERSIONE TERMICA - "Gli ulteriori approfondimenti effettuati con il Servizio IdroMeteoClima di Arpae hanno potuto accertare che, dal 29 ottobre, oltre a una consistente inversione termica a circa 200-300 metri dal suolo, testimoniata da temperature più alte di 7-8 gradi in Appennino rispetto a quelle misurate in pianura, si era verificata un’ulteriore inversione a quote più basse, di circa 20 metri sul suolo - chiarisce Vicari -. Quest’ultimo strato di aria un po’ più calda del suolo è stato superato dall’altezza dei camini. Le loro emissioni sono quindi arrivate sopra. Questo strato, seppur più debole di quello a 200-300 metri, ha potuto fare da “letto” e da “alveo”, incanalando gli odori verso SSE lungo la campagna per distanze ben maggiori rispetto a quelle di una normale dispersione".

 

INDAGINI - Arpae chiarisce che "ulteriori indagini più puntuali sugli stabilimenti, o lo stabilimento, che hanno generato questa diffusione di puzza proseguiranno inoltre per accertare eventuali responsabilità e per cercare di arginare in futuro simili situazioni.

SALUTE - "Come già comunicato, sono tranquillizzanti i risultati delle analisi finora disponibili sull’aria campionata, per quando sgradevole e fonte di disturbo per le persone - conclude Vicari -. Diversi cittadini hanno espresso preoccupazione associando la situazione agli inceneritori, ma questi sono gli unici di cui si dispone di un monitoraggio in continuo, con sensori che controllano i fumi dei camini e trasmettono i dati ogni ora, verificabili in remoto anche dalla nostra sede. Le emissioni degli inceneritori sono le prime ad essere verificate. Come nei giorni scorsi non ci sono anomalie. Gli inceneritori sono quindi sicuramente da escludere. Sono da escludere anche per la loro posizione rispetto alla direzione del vento".

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