Non è soddisfatto della prestazione della prostituta e le estorce il denaro: in manette

La lite con la prostituta si trasforma in un’estorsione e così due persone finiscono arrestate. E’ la storia che si è dipanata in via Fiorenzuola. E’ qui, in una casa abitata da un gruppo di ragazze straniere (una cubana, una dominicana e una russa), che si reca nella sera di martedì un tunisino di 29 anni che chiede una prestazione sessuale alla cubana, col pagamento di 50 euro. Tuttavia, il nordafricano non rimane soddisfatto e pretende la restituzione del denaro. A quel punto viene messo alla porta dalle tre ragazze tutte assieme e resta fuori casa, assieme però ad una inquilina di essa, la russa.

La storia poteva terminare qui, ma il giovane tunisino decide, per ritorsione, di impossessarsi del telefonino della ragazza, scippandolo con la forza (la ragazza resta anche ferita, con la frattura di un dito). Chiede quindi la somma di 50 euro per restituirlo alla proprietaria. Un comportamento che configura il grave reato di estorsione. La ragazze si rivolgono ai carabinieri, che tendono la trappola al tunisino, che per lo “scambio”, mercoledì mattina, si fa accompagnare da un connazionale di 56 anni. Al momento dello scambio del telefono per i soldi scatta il blitz dei carabinieri, che arrestano entrambi i tunisini per il reato di estorsione. Il 29enne è stato accusato anche di furto con strappo, per l’episodio della sottrazione del cellulare. Entrambi sono stati portati in carcere a Forlì.

I carabinieri hanno anche approfondito il contesto di questa “casa d’appuntamenti” di via Fiorenzuola per capire se l’attività di prostituzione era casuale o esercitata con continuità da parte delle tre giovani, che risultano disoccupate, formalmente residenti a Madrid e presenti in Italia con un permesso turistico.