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Cronaca Sarsina

"Un patrimonio da recuperare": Sarsina chiede aiuto per l'abbazia di San Salvatore in Summano

Il Comune di Sarsina invita i cittadini sarsinati, e non solo, a segnalare per mail la necessità di interventi all’Abbazia di San Salvatore in Summano, a Montalto di Sarsina

Per recuperare i “luoghi culturali dimenticati”, il Governo ha messo a disposizione 150 milioni di euro che verranno distribuiti sulla base del numero di segnalazioni che arriveranno relative a un luogo e progetto. Il bando scade il 31 maggio. Una commissione ad hoc stabilirà a quali progetti assegnare le risorse. Il relativo decreto di stanziamento sarà emanato il 10 agosto. Sono i cittadini a segnalare i luoghi con una e-mail a: bellezza@governo.it, scrivendo qual è il luogo, in che provincia e regione si trova e perché viene segnalato. Il limite previsto per eventuali allegati è di 3 mega byte.

Il Comune di Sarsina invita i cittadini sarsinati, e non solo, a segnalare per mail la necessità di interventi all’Abbazia di San Salvatore in Summano, a Montalto di Sarsina. L’abbazia di San Salvatore in Summano ha origini antichissime, forse anteriori al Mille, di certo è documentata almeno dal 1041, anno in cui compare in un atto notarile. Nei secoli immediatamente seguenti l’abbazia di S. Salvatore gode della protezione di vari papi che le assicurano ricchezza e potenza. L’abbazia fino alla fine del XII secolo segue la regola benedettina, ma almeno dalla seconda metà del secolo successivo i monaci si orientano verso quella camaldolese. I Camaldolesi la lasceranno nel 1568, quando papa Pio V l’unirà in perpetuo alla mensa vescovile di Sarsina.

Oggi la costruzione si presenta con le pareti esterne quasi intatte, mentre il tetto è crollato del tutto; resiste invece il piccolo e grazioso campanile. L’edificio si era rovinato nel 1891 sotto il peso della neve; era poi stato semidistrutto da una frana attorno al 1940, ed era stato ricostruito dalla Soprintendenza ai Monumenti dopo la seconda guerra mondiale. Comunque, conserva ugualmente un grande fascino e una grande bellezza, sia per l’architettura in sé, sia per il paesaggio che le fa da cornice. La pianta è molto semplice, a navata unica, e sul fondo si apre un’abside circolare. Appoggiate alla chiesa sul lato sinistro vi erano due stanze (probabilmente una canonica costruita per il parroco che venne insediato qui nel XVI secolo), una delle quali è crollata e l’altra è in piedi; subito dietro si erge il piccolo campanile. Gli interventi che si rendono necessari riguardano il consolidamento e restauro di tutte le murature, il rifacimento della copertura, sistemazione interna, sistemazione degli spazi esterni ed il rifacimento integrale degli impianti. Il costo stimato per il recupero ed il restauro del bene è di circa 200mila euro.

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