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Cronaca Savignano sul Rubicone

Pier Paolo Gabrielli vince il decimo Premio Montanari per autori di teatro in in dialetto

Il bando per la undicesima edizione sarà in uscita entro l’estate, con scadenza nel settembre 2018

Con "Al doni de’ baròun" il riccionese Pier Paolo Gabrielli vince la decima edizione del Premio Città di Savignano ”Francesco Montanari” dedicato ad autori di teatro dialettale. La proclamazione del vincitore e l’assegnazione del premio si sono svolte sabato al Cinema Teatro Moderno di Savignano sul Rubicone in occasione del debutto del nuovo spettacolo della Filodrammatica della Speranza “La nòta ad San Lurenz”, tre atti brillanti di Guerrino Ruffilli. Uno spettacolo in dialetto la cui trama, perfettamente in tema con la ricorrenza del 25 aprile, si snoda attorno alla storia ambientata nei primissimi anni del fascismo. Protagonista una famiglia che combatte la propria ”resistenza”  quotidiana in nome del principio della libertà e della democrazia. Come sempre brillante, esilarante e accurata l’interpretazione della filodrammatica dialettale andata in scena venerdì e sabato realizzando in entrambi i casi il pienone delle grandi occasioni.

Ha preceduto  l’esibizione di sabato la proclamazione del Premio Montanari alla presenza del Sindaco di Savignano sul Rubicone Filippo Giovannini che ha consegnato a Pier Paolo Gabrielli i 1.000 euro in palio. L’iniziativa, promossa dalla Compagnia della Speranza e dal Comune di Savignano sul Rubicone a cadenza biennale, compie quest’anno i dieci anni di vita. “Un impegno importante – dichiara il regista della filodrammatica della Speranza Gianpaolo Gobbi – che guarda al futuro del dialetto, come ad una lingua che potrà continuare a vivere solo se disposta a contaminarsi, a mischiarsi nelle piazze con l’apporto di altre lingue, dal maghrebino a qualunque altro idioma, come del resto è accaduto in passato con il francese e non solo. Dobbiamo portare nuovo sangue al nostro dialetto e il premio Montanari vuole incentivare la creatività e la vitalità degli autori”.

Protagoniste del testo vincitore Al dòni de’ baròun due famiglie, una nobile e decaduta ai limiti della povertà ma ancora spocchiosa; l’altra di umili e modeste origini ma capace di fare fortuna. Il vincitore è stato individuato dalla giuria con le seguenti motivazioni: “La trama è ben congegnata, si svolge attraverso dialoghi fluenti ed è e brillante nel suo sviluppo. Il finale vedrà le due famiglie unirsi grazie ad un matrimonio che risolverà i problemi di entrambe, ma le battute conclusive sono tutt’altro che scontate, anzi regalano una soluzione differente da quella prospettata inizialmente dall’autore (e immaginata dallo spettatore). Il testo maneggia con gran abilità il dialetto, e regala dei personaggi molto ben caratterizzati per proporre i quali con profitto saranno necessari attori di vaglia”.

La giuria ha assegnato anche una menzione al testo Un marìd da spusè del sammarinese Stefano Palmucci con la seguente motivazione:  “Una divertente commedia degli equivoci (in qualche maniera fa ricordare perfino Shakespeare…), un suggestivo gioco delle parti capace di tenere avvinto lo spettatore dalla prima all’ultima scena, in attesa di conoscere il finale della vicenda, ovvero l’assurdo matrimonio tra due bigami, entrambi molto innamorati. Ma è tutto il testo, ben composto e scorrevole, a meritare una menzione, soprattutto per i continui scambi di identità dei protagonisti”. La giuria, formata da Giovanni Urbini in rappresentanza della Compagnia della Speranza, dal giornalista e direttore della collana dialettale “Le Spighe” Paolo Guiducci e dalla scrittrice Maria Grazia Bravetti, ha decretato il vincitore con giudizio unanime. Il bando per la undicesima edizione sarà in uscita entro l’estate, con scadenza nel settembre 2018. 

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