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Cronaca

Piazza della Libertà, "la chiusura costerà 3-5 milioni di euro ai commercianti"

La chiusura del parcheggio di piazza della Libertà alla sosta delle auto rischia di costare alle imprese che gravano sulla piazza dai 3 ai 5 milioni di euro come dato minimo. E' la stima elaborata dal comitato di piazza della Libertà

La chiusura del parcheggio di piazza della Libertà alla sosta delle auto rischia di costare alle imprese che gravano sulla piazza dai 3 ai 5 milioni di euro come dato minimo. E' la stima elaborata dal comitato di piazza della Libertà, che si oppone alla chiusura del parcheggio senza prima attuare azioni compensative, come la realizzazione di un parcheggio sotterraneo.

Il comitato che ha preso il nome di “C'entro anch'io” ha condotto una indagine, basandosi sui dati ricevuti all'amministrazione comunale in occasione della presentazione della serata “Carta Bianca” svoltasi nella Biblioteca Malatestiana. Dice una nota del comitato: “L’elaborazione dei dati ricevuti ed i rilievi effettuati sul territorio ha mostrato un quadro che ancora una volta conferma la pericolosità, a livello economico dell’azione che si intende compiere. Negli ultimi 3 anni, per effetto della crisi, hanno chiuso in centro a Cesena 135 attività su 440 esistenti. Sulle ceneri di quelle chiuse hanno aperto 137 nuove attività in cerca di uno sbocco economico e lavorativo. Cosi come appaiono le cose, possiamo dire che il perduto è stato compensato dal nuovo ma va considerato che il nuovo ha appena tre anni di vita e non ha ancora ammortizzato i costi di apertura. Ne deduciamo che il 33,33% delle attività presenti in centro storico sono appena nate, spesso sono state finanziate dalle Banche locali, garantite dai patrimoni personali dei famigliari o con garanzie accessorie dei Consorzi di garanzia delle varie associazioni di categoria”.

Quindi “chiudere l’accesso al centro senza alcun tipo di paracadute per le imprese significa avere una contrazione di presenze nonché di fatturato minimo del 10% (dati statistici da Carta Bianca), percentuale che le imprese presenti, sia esse nuove che vecchie, non possono permettersi di perdere, pena il rischio di chiusura”.

Concludono dal comitato: “Ribadiamo che il comitato non è contro la pedonalizzazione del centro storico e contro l’uso di mezzi di trasporto alternativi. A tal proposito riteniamo che l’uso di mezzi eco-sostenibili possa essere la risposta al futuro ma chiediamo che il cambiamento, inevitabile ed anche auspicabile avvenga nel modo più adeguato, rispetti gli equilibri economico-sociali della città. Con la chiusura del parcheggio senza avere adottato strategie di conforto per le imprese non si va ad abbattere l’inquinamento atmosferico (obbiettivo dichiarato) in quanto il problema si sposta semplicemente da una parte all'altra della città mettendo a rischio l’una parte a vantaggio dell’altra. Non si può, a nostro avviso, imporre un modello di comportamento ma lo si deve incentivare; il cittadino deve essere invitato al cambiamento con incentivi che lo appaghino, in questa rivoluzione culturale esso deve essere coinvolto come utente, l’amministrazione deve usare ogni mezzo per la divulgazione del metodo e ne deve dare l’esempio e tutti gli operatori economici devono collaborare in tal senso. Dopo, e solo dopo avere avviato un percorso di questo tipo si potrà gradualmente cambiare l’assetto del territorio in base alle nuove esigenze. È sbagliata la politica di repressione, non si ottengono risultati, ci si allontana dal cittadino e si rischia di entrare in collisione con il sistema economico”.

Infine critica la nota: “In un incontro che si è tenuto l'11 Maggio con il Comitato di valorizzazione del Centro storico (Zona A), sono state evidenziate le criticità del progetto e offerte proposte concrete di collaborazione per lo sviluppo dell’area. Purtroppo a tutt'oggi l’unica risposta ricevuta risiede nell'intervista a Tele Romagna dove si annuncia l’inizio lavori i primi di ottobre”.

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