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Cronaca

Piano regionale dell'aria, Confcommercio: "Ancora sbilanciato sul traffico veicolare"

"Condividiamo la scelta del Comune di Cesena che si è smarcato dalla visione ancora troppo integralista con cui dalla Regione vengono affrontate le problematiche relative alle limitazioni al traffico veicolare urbano"

"Condividiamo la scelta del Comune di Cesena che si è smarcato dalla visione ancora troppo integralista con cui dalla Regione vengono affrontate le problematiche relative alle limitazioni al traffico veicolare urbano, ma anche stigmatizziamo il perdurare di un modo ancora troppo sbilanciato di affrontare la questione dell’inquinamento da polveri sottili": è la presa di posizione della Confcommercio cesenate, valutando il Piano Aria integrato regionale 2020 approvato l’11 aprile scorso dall’Assemblea legislativa.

"Pur apprezzando alcuni tentativi nella direzione di una riduzione alla fonte delle emissioni - osserva il presidente Confcommercio cesenate Corrado Augusto Patrignani - , come il recentissimo bando per la concessione di Ecobonus per la sostituzione dei veicoli commerciali più inquinanti ed il significativo investimento per il rinnovo del parco mezzi del trasporto pubblico, ancora parziali e limitate appaiono infatti le azioni proposte rispetto alle altre fonti emissive, in particolare il riscaldamento di uffici e civili abitazioni. Per Confcommercio la debolezza delle azioni attive adottate nel Piano, ad esempio quelle a favore del rinnovamento del parco mezzi circolanti o della riconversione degli impianti di riscaldamento a gasolio, insieme all’inasprimento dei blocchi del traffico, rischia di provocare disagi ai cittadini senza sensibili effetti sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico, come appare evidente anche dalle stesse rilevazioni dell’Arpa degli ultimi anni. Confcommercio ribadisce inoltre la sua preoccupazione rispetto alla scarsa autonomia concessa ai Comuni interessati in merito alla definizione delle zone a traffico limitato e delle aree pedonalizzate, autonomia che avrebbe permesso scelte più corrispondenti alle diverse caratteristiche delle nostre città". 

"Non si condivide infine l’attuale definizione delle cosiddette misure emergenziali che, oltre a creare pesanti disagi ai cittadini e alle attività produttive, pongono gravi problemi per la corretta e tempestiva informazione della popolazione sugli ampliamenti delle limitazioni, lasciando ai Comuni meno di un giorno dalla comunicazione di avvenuto superamento dei limiti all’entrata in vigore delle nuove misure. In questo contesto - osserva il presidente cesenate Patrignani -  è ancora più apprezzabile l'opera di smarcamento da questa filosofia operata dal Comune di Cesena".

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