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Alimenti per poveri nel bidone, il sindaco: "Ma il sistema è virtuoso"

er i circa 30 kg di pasta buttata, sono oltre 250 le tonnellate di generi alimentari distribuite ogni anno sul territorio cesenate, per un valore economico complessivo di 750mila euro

“L’episodio degli aiuti alimentari nel cassonetto non deve minare la fiducia nella rete della solidarietà”: è il messaggio che viene dal Comune dopo l'episodio dei generi alimentari destinati ai bisognosi non scaduti trovati buttati in un cassonetto di Cesena. Infatti, per i circa 30 kg di pasta buttata, sono oltre 250 le tonnellate di generi alimentari distribuite ogni anno sul territorio cesenate, per un valore economico complessivo di 750mila euro.

A smistarle provvedono le 31 organizzazioni umanitarie e di volontariato del territorio impegnate in questo campo. Circa la metà dei prodotti distribuiti arriva dalla rete degli aiuti umanitari europei, oltre un terzo dal sistema di trasformazione alimentare e dal mondo ortofrutticolo locale, mentre il 13% è frutto della solidarietà diretta dei cittadini attraverso le periodiche collette alimentari. Sono i dati che si affretta a dare il Comune di Cesena, dopo quest'episodio che lascia molto l'amaro in bocca.

E’ questo il quadro della ‘solidarietà alimentare’ a Cesena che, con il coinvolgimento di un esercito di 600 volontari, garantisce sostentamento a oltre 4000 persone in gravi difficoltà economiche, che altrimenti faticherebbero a mangiare con regolarità. “Di fronte a questi numeri – commentano il Sindaco Paolo Lucchi e l’Assessore alle Politiche per il Benessere dei cittadini Simona Bendetti -, il caso dei 30 kg di aiuti alimentari dell’Ue ritrovati dalla consigliera Guiduzzi in un cassonetto potrebbe apparire una goccia nel mare, ma davanti ad esso le associazioni del Tavolo Povertà ribadiscono sconcerto, voglia di capire, ma soprattutto timore che questo singolo episodio mini la fiducia dei cesenati in un sistema virtuoso, che da tanti anni contribuisce a dare aiuto concreto e continuativo a tante famiglie in difficoltà. E’ quanto emerso nella riunione che abbiamo convocato in via straordinaria questa mattina proprio per discutere del fatto”.

All’incontro, presieduto dall’Assessore Benedetti, erano presenti l’associazione San Vicenzo De Paoli, la Caritas diocesana – associazione Mater Caritatis, il Campo Emmaus, il gruppo famiglie Casabella, la Croce Rossa italiana sezione femminile, il Banco di solidarietà, la comunità Grazia e Pace e il Centro Aiuto alla Vita.

Dall’incontro è emerso che sia le singole associazioni sia l’intera filiera della distribuzione di aiuti alimentari stanno compiendo verifiche per cercare di ricostruire l’accaduto, anche se la complessa articolazione della rete di distribuzione e l’enorme quantità di prodotti distribuiti rendono il percorso difficile, nonostante i sistemi di controllo abitualmente applicati per tutte le consegne. Sulla base dei primi controlli è, comunque, emerso che le consegne a Cesena di quel lotto di pasta sono cominciate a partire dalla fine di agosto e sono proseguite nel corso dei mesi successivi. Ci sono poi alcuni dettagli dell’episodio che destano perplessità, come il fatto che i pacchi di pasta ritrovati (tutte penne rigate con scadenza 2015) fossero contenuti all’interno di un grande sacco trasparente, mentre di solito quantitativi del genere vengono distribuiti in appositi scatoloni da 24 pezzi, formalmente contrassegnati da apposito logo. E, ancora, che tutta la pasta ritrovata sia di un’unica tipologia (penne) e di un unico lotto, mentre di solito a ogni singola famiglia vengono consegnati quantitativi limitati (2-3 kg al massimo) e con tipi di pasta assortiti.

“In ogni caso – sottolineano il Sindaco e l’Assessore Benedetti - tutte le associazioni del Tavolo Povertà assicurano la massima trasparenza e rigore nella gestione quotidiana delle derrate alimentari a loro affidate, garantita anche da momenti di formazione specifica per i volontari che si occupano dell’organizzazione. L’appello ai cesenati è quello di continuare a sostenere questa rete”.

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