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Cronaca

Pasqua, il messaggio del Vescovo: "Nella tragedia sprazzi di luce e di speranza"

"Nel marasma della tragedia che ci è capitata, l’infezione da Coronavirus, è fiorita la generosità eroica di medici e infermieri a cui va il nostro sentito grazie"

In un momento delicato e particolare è significatico il messaggio del Vescovo Dougla Regattieri, in vista di una Pasqua che sarà sicuramente diversa dalle altre.

"La natura che si è dimostrata così crudele in questi ultimi mesi con il mondo intero (forse perché l’abbiamo tanto bistrattata), ora manifesta sprazzi di luce e di speranza. Nel marasma della tragedia che ci è capitata, l’infezione da Coronavirus, è fiorita la generosità eroica di medici e infermieri a cui va il nostro sentito grazie. È sbocciata la solidarietà nelle famiglie e tra le famiglie in forme inedite e sorprendenti. Al piatto della bilancia che piange per i tanti decessi, corrisponde il piatto con un buon numero di persone guarite che ritornano alla gioia della vita".
"Nella forzata clausura imposta in questi giorni abbiamo colto l’opportunità di pensare un po’ più a noi stessi, di rientrare in noi stessi abitando il nostro cuore che forse ci stava diventando estraneo…. È esplosa - come ogni anno - persino in anticipo, la fioritura delle piante. I mandorli sono stati i primi – come è nella loro natura - a sbocciare. Fu chiesto al profeta: ‘Cosa vedi Geremia?’ ed egli rispose: ‘Vedo un ramo di mandorlo’. … Il mandorlo compare nella Scrittura come simbolo di novità e di vita a dispetto di un panorama invernale, segnato dalla morte".

"Le avversità devono essere occasione per irrobustirci nella speranza e darci la forza di credere anche oggi nell’intervento di Dio, il quale sempre vigila sulla sua Parola per realizzarla” (G. Riva, Avvenire, 3 aprile 2014)".

"Celebreremo comunque la Pasqua del Signore. Non sarà una chiesa chiusa o il divieto di frequentare le nostre assemblee liturgiche come prima a impedirci di pregare, di esprimere la nostra fede, di trovare calore spirituale e comunione ecclesiale anche da una celebrazione videotrasmessa. La fede supera ogni limite, ogni confine, ogni barriera. Certo, con uno sforzo interiore di adattamento e di adeguamento a norme che alla fine riteniamo utili per il bene comune. Ci conforta il pensiero della Chiesa espresso da papa Francesco: “Ci saranno molte cose brutte, tuttavia il bene tende sempre a ritornare, a sbocciare e a diffondersi. Ogni giorno nel mondo rinasce la bellezza, che risuscita trasformata attraverso i drammi della storia. I valori tendono sempre a riapparire in nuove forme, e di fatto l’essere umano è rinato molte volte da situazioni che sembravano irreversibili. Questa è la forza della risurrezione e ogni evangelizzatore è uno strumento di tale dinamismo” (Evangelii gaudium, 276)".

"Guardando dalla finestra il mandorlo in fiore del nostro giardino o il leggero volo delle rondini in cielo, assaporiamo il gusto del nuovo che sta per irrompere nella nostra vita. Cristo è risorto. Buona Pasqua", conclude il Vescovo.

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