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Cronaca Gatteo

Partiti i primi test sierologici: "Vengono persone già col dubbio e nel 10% dei casi è confermato"

Al laboratorio Ismac di Gatteo, uno dei pochi autorizzati dalla Regione Emilia Romagna a effettuare test sierologici sono partiti con i prelievi. Il direttore del laboratorio è il dottor Roberto Ballardini

Al laboratorio Ismac di Gatteo, uno dei pochi autorizzati dalla Regione Emilia Romagna a effettuare test sierologici in un’area che va da Ravenna, Forlì, Cesena fino a Rimini, sono partiti con i prelievi. Il direttore del laboratorio è il dottor Roberto Ballardini, e spiega come i cittadini si stanno approcciando a questo nuovo strumento

Quanti prelievi avete effettuato ieri, giovedì?

Circa una cinquantina.

Erano lavoratori o privati cittadini?

Privati cittadini che hanno prenotato il prelievo con la richiesta del medico. Tutte persone che, avendo avuto in passato febbre o tosse, volevano capire se erano venuti in contatto con il Covid oppure no.

E i risultati? Li avete avuti subito?

Sì, in poco tempo si hanno i risultati. Siamo attrezzati per fare moltissimi prelievi e avere i risultati in pochissimo tempo. Il 10% è risultato positivo, ovvero il test ha confermato che alcuni di loro  sono entrati in contatto con il virus. Abbiamo subito informato l’Azienda Ausl che li contatterà personalmente facendo fare loro il tampone. Se il tampone risulterà positivo significa che sono attualmente contagiosi e quindi verranno prese tutte le misure necessarie per l’isolamento. Se, invece, risulterà negativo per due volte, significa che hanno avuto il Covid in passato ma ora non sono più contagiosi. Ricordiamo che, però, il test sierologico non è un patentino di immunità, perché al momento non sappiamo ancora se il virus si può riprendere.

Voi potete fare il tampone orofaringeo?

No, nessun laboratorio privato è autorizzato a fare i tamponi per la positività al coronavirus. Si fanno solo in centri Covid. Quindi i pazienti positivi vanno trattati altrove.

Vi hanno chiamato molte persone? C’è preoccupazione?

Il 27 aprile c’è stato un po’ di movimento perché le aziende che dovevano riaprire il 4 maggio si volevano informare per capire come comportarsi. Ed alcune di queste aziende hanno molti dipendenti. Ogni azienda avrebbe dovuto inoltrare domanda alla Regione e poi a la Regione a noi. Ma la procedura, proprio perché era troppo lunga e complessa, è cambiata in corsa. E dall’11 maggio la Regione ha emesso un altro regolamento in cui dice che le aziende possono direttamente contattare noi, i laboratori autorizzati, e procedere con gli esami dei dipendenti. So che la situazione a Rimini, invece, è diversa. Lì, essendo stata zona rossa, le richieste di fare i test sono moltissime e i laboratori sono stati assaliti da telefonate.

Come vi siete organizzati per adesso?

Noi per ora facciamo il test solo su appuntamento e cerchiamo di prendere una cinquantina di persone per evitare assembramenti o code. L’orario, attualmente, è dalle 11 alle 14, ma se la richiesta aumenta possiamo estendere l’orario anche a tutto il giorno. La mia idea è di arrivare a effettuare 150/200 test al giorno.

Come procedete?

Facciamo sempre prelievo del sangue e non puntura sul dito. La nostra metodica è automatizzata e di secondo livello. Abbiamo un’altissima produttività, riusciamo anche a effettuare test e a esaminare 300 o 400 campioni in un paio d’ore.

Il costo?

Il costo è di 38 euro. Cinque euro sono di prelievo e 33 di prestazione. Sembrano di più rispetto ai 25 euro indicati dalla Regione Emilia Romagna. Ma noi di tutti i campioni facciamo anche i test di conferma. 

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