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Cronaca

Partenza sprint per "Cambiamo Marcia", in due mesi percorsi più di 47mila chilometri

Risparmiata l’emissione di quasi sette tonnellate di anidride carbonica, grazie ai 290 nuovi ciclisti cesenati

Sono più 47mila i chilometri percorsi nei primi due mesi dai 290 nuovi ciclisti cesenati che hanno aderito  all’edizione 2019 di “Al lavoro e a scuola in bicicletta”, promossa dai Comuni di Cesena e Cesenatico nell’ambito del progetto “Cambiamo marcia” a sostegno della mobilità sostenibile.  Ma soprattutto, grazie alla scelta di rinunciare all’auto o alla moto per i loro spostamenti,  fra l’inizio di aprile e l’inizio di giugno hanno evitato di disperdere nell’aria 6,8 tonnellate di anidride carbonica, contribuendo a ridurre l’inquinamento ambientale.

Come si ricorderà, “Al lavoro in bicicletta” prevede un ‘premio’ di 25 centesimi per ogni km del tragitto da casa al lavoro per chi rinuncia all’auto o alla moto scegliendo di spostarsi in bici; la rendicontazione dei chilometri effettivamente percorsi avviene attraverso l’app Wecity, che tutti i partecipanti hanno scaricato sui loro smartphone.

Sulla base delle distanze coperte finora, il valore degli incentivi maturati ammonta a 9.344 euro. Naturalmente, la somma è stata ripartita sulla base dei chilometri percorsi dai singoli ciclisti. Ma ci sono già diversi partecipanti, particolarmente attivi, che hanno ottenuto il contributo massimo previsto, pari  a 50 euro al mese.

“Cambiamo Marcia – sottolinea l’Assessora alla Sostenibilità  Ambientale Francesca Lucchi -  è uno dei progetti ponte tra precedente amministrazione ed attuale. Non a caso si riparte da qui, verificando come le abitudini quotidiane siano quelle che fanno la differenza quando si parla di temi ambientali, di mobilità, di lotta ai cambiamenti climatici, nonché di salute e qualità della vita. I risultati positivi di questi primi mesi di attività 2019 devono essere stimolo ai nuovi ciclisti urbani, per continuare ad essere tali anche a conclusione del progetto, denotando un reale cambiamento di abitudini. Il progetto rappresenta un coinvolgimento di cittadinanza attiva, oltre che una sfida contro sè stessi per dimostrare come sia possibile cambiare stile di vita e come questo porti ad un beneficio collettivo, oltre che personale, che vede la mobilità sostenibile al centro di una rete di azioni. Mi piace ricordare che il progetto, oltre ai buoni mobilità, svolge azioni anche a sostegno dei piedibus, per gli spostamenti casa-scuola, oltre che ad ampliamento della rete infrastrutturale cittadina di ciclabili”.

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