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Cronaca

Il neo-assessore Salomoni: "Premiata l'università in Romagna. Priorità alle competenze digitali"

Paola Salomoni è professoressa ordinaria di Informatica presso il Dipartimento di Informaticaa Cesena, risiede in città dal 1995 e sua figlia è nata qui

C'è anche un po' di Cesena nella giunta regionale presentata dal presidente Stefano Bonaccini. Tra gli assessori, l'unica tecnica pura che si occuperà di big data, scuola e università, è Paola Salomoni, nata 53 anni fa a Bologna, ma che, per motivi lavorativi (è professoressa ordinaria di Informatica presso il Dipartimento di Informatica - Scienza e Ingegneria di Cesena), risiede in città dal 1995. Praticamente è cesenate. Anche sua figlia è nata qui. Salomoni, nominata al vertice dell'assessorato "Scuola, università, ricerca e agenda digitale" insegna 'Tecnologie web' nella Laurea triennale in Ingegneria e Scienze Informatiche, è prorettrice per le tecnologie digitali dell'ateneo da novembre del 2015 e dal 2018 membro del Comitato scientifico dell'Agenda digitale dell'Emilia-Romagna. E' anche responsabilità scientifica dell’unità di ricerca del Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale ICT.“ Tutti incarichi che, dopo la nomina di assessore, dovrà lasciare. Come dovrà prendere l'aspettativa dal lavoro di professore ordinario all'Università.

Una nomina che si aspettava?
"No, è stata una decisione degli ultimi due o tre giorni".

Qual è il suo stato d'animo?
"Il mio stato d'animo è di grande soddisfazione anche perché quando provo interesse per qualcosa mi faccio coinvolgere totalmente. Non posso fare a meno, però, di provare anche un po' di malinconia perché esco dal ruolo di Prorettrice e di insegnante in maniera improvvisa. E' stato tutto talmente veloce che ho avuto pochi giorni per digerire la novità. Però, alla fine, vince l'entusiasmo. Un entusiasmo che viene anche dal fatto che la mia nomina possa essere letta come un'evidenza della maturità raggiunta dall'Università della Romagna, un'università tutto sommato giovane. E che un rappresentante dell'Università romagnola esprima l'assessore all'Università per tutta la regione, a mio avviso, è un gran bel risultato per questo territorio, reso possibile solo perché 30 anni fa c'è stato qualcuno che ci ha creduto. Ci sono stati professori che hanno scelto di trasferirsi qui, è stato fatto un gran lavoro di squadra e chi ha investito è stato molto lungimirante".

A livello organizzativo, continuerà a vivere a Cesena?
"Beh, già l'incarico di Prorettore mi aveva portato a fare la pendolare. Ora non so. Devo capire quali impegni fissi avrò, insomma devo un po' organizzarmi, anche se la mia vita privata è a Cesena".

Ha già progetti importanti da sviluppare?
"Prima di tutto il programma di Bonaccini dà continuità al lavoro svolto finora, quindi mi sto già mettendo a ragionare con l'assessore Bianchi per proseguire le sue azioni. Ci sono, però, anche una serie di altri aspetti su cui, secondo me, varrebbe aprire ragionamenti seri e concreti".

Quali aspetti?
"Per esempio una cosa che mi piacerebbe, e sottolineo mi piacerebbe, perché credo sia veramente importante è lavorare sulle competenze digitali avanzate. Noi non formiamo molte competenze in questo settore. Ma non parlo solo di noi in Emilia Romagna o di noi in Italia, il discorso riguarda tutta l'Europa. Mancano milioni di addetti in questo settore e, se non si fanno azioni mirate, tra dieci anni ne mancheranno ancora di più. E' un tema, questo, tra l'altro, che anche a livello regionale crea sviluppo, tecnologia, lavoro. Una leva su cui bisogna puntare molto". 

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