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Cronaca

Ozono, Forlì maglia nera. Legambiente bacchetta Cesena: niente dati

Anche in estate è critica la situazione della qualità dell'aria in Emilia-Romagna. In Romagna è Forlì il capoluogo che ha già esaurito il "bonus" dei 25 giorni, ma a Cesena non esistono neanche dati sufficienti per rilevare il problema

Anche in estate è critica la situazione della qualità dell’aria in Emilia-Romagna. In Romagna è Forlì il capoluogo che ha già esaurito il “bonus” dei 25 giorni all’anno di superamento del limite di 120 µg/m3 di Ozono sulla media di 8 ore (28 superamenti). Solo Rimini resta sotto la soglia consentita dalla legge, ma raggiungendo già i 17 superamenti, mentre “ancora prima” fanno Ravenna e Cesena per le quali al momento non ci sono dati disponibili, secondo la denuncia di Legambiente. Tra l'altro, in base alle rilevazioni di Legambiente i dati di Cesena non sono attendibili neppure sul versante del Pm10.

Eppure ad alte concentrazioni l’ozono può causare effetti immediati: nei soggetti più sensibili, può irritare il sistema respiratorio causando tosse e provocare irritazione di gola e polmoni, può ridurre la funzione polmonare e può aggravare inoltre asma ed altre patologie respiratorie. Gli stessi siti istituzionali forniscono consigli per ridurre l’attività fisica all’aperto durante gli episodi di inquinamento acuto.

Critica Legambiente: “Il problema dei superamenti dei limiti di Ozono in Estate quindi, si aggiunge all’ormai cronico problema delle polveri sottili in inverno: decenni di continui superamenti dei limiti, con il 2011-2012 anni neri per i risultati, la condanna UE all'Italia per infrazione sui superamenti dei limiti del PM 10 e balletti sulle chiusure al traffico di parti di città sempre più esigue.

Nella nota di Legambiente si bacchettano alcuni progetti palesemente in contrasto con la necessità di un risanamento urgente dell’aria: a Ravenna la centrale a biomasse legnose di Russi (attualmente sospesa e attorno a cui si è scatenata una battaglia legale) spropositata per la taglia in contrasto con il criterio di impianti a biomasse piccoli e di scala locale, avrà il risultato di movimentare un gran numero di camion che certo non andranno a migliorare la qualità dell’aria per i cittadini della zona.

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