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Cronaca

"Non appartiene a Cesena", cancellata la scritta antisemita sulle pareti della centralina 

Le scritte ingiuriose contro gli ebrei erano apparse sul fabbricato che si trova in zona Torre del Moro

Un atto incivile, che era stato scoperchiato per la prima volta attraverso una segnalazione di un lettore a CesenaToday, lo scorso 3 gennaio. Alcune scritte ingiuriose contro gli ebrei erano apparse sulla centralina Enel di Torre del Moro.

"La nostra civile Cesena - scriveva Maurizio - sta vivendo questo clima, il tutto avviene all'imbocco della zona artigianale di Torre del Moro, in via Olimpo Foschi, provveda chi di dovere a ripristinare il fabbricato,e nell'eventualità si voglia andare più a fondo le telecamere della zona potrebbero essere di aiuto, un bel l'inizio d'anno".

Attraverso le immagini delle telecamere di sicurezza prosegue la caccia all'autore del deprecabile gesto, ma intanto come segnala il sindaco Enzo Lattuca, le scritte sono state cancellate. "Pochi giorni fa sulle pareti esterne di questa centralina dell’alta tensione di Torre del Moro era apparsa una scritta antisemita che non appartiene alla nostra città e che non possiamo tollerare in nessun modo. In accordo con Enel questa mattina abbiamo provveduto al ripristino della tinteggiatura".

 Lega: "Sta emergendo un clima di intolleranza a Cesena che sarebbe bene disarmare"

“La Lega ringrazia l’amministrazione per l’immediata cancellazione delle ignobili scritte contro gli ebrei comparse sui muri della centralina Enel di Torre del Moro. Esattamente come avvenne per la scritta ingiuriosa contro Matteo Salvini, apparsa nel settembre scorso a Porta Santi, che fu altrettanto celermente cancellata dopo la nostra denuncia, e che risultava molto chiara sul destino che l’autore o gli autori avrebbero prospettato al leader della Lega. Non inaspettato, sta emergendo un clima di intolleranza a Cesena che sarebbe bene disarmare. Un clima che nasce certamente da una cultura che delegittima l’avversario politico o chiunque la pensi diversamente, facendolo passare per un nemico da espellere socialmente, quando non da minacciare o abbattere. Una cultura che si serve anche di falsità e di rivisitazioni della realtà per esacerbare gli animi e che punta a de-umanizzare l’altro, il nemico, per escluderlo dalla legittimazione sociale e quindi giustificare ogni violenza verbale o fisica contro di lui, negandogli il diritto a parlare o perfino a esistere (come accade, ad esempio, per lo Stato di Israele). Abbiamo constatato questo clima di odio e intolleranza in opinioni espresse in rete, ma non solo, da appartenenti a certe aree politiche, che alimentano in questo modo un morbo già insito in alcuni individui più facinorosi. Odio e intolleranza sono estranei al nostro DNA culturale e politico, ma non rimaniamo certamente in silenzio quando ne diventiamo oggetto, denunciando pubblicamente e in ogni sede questa degenerazione della contesa politica”.

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