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Cronaca

Il killer di Stefania Garattoni si lancia da una finestra e muore suicida

Secondo le prime informazioni, Lorenzini - detenuto nel carcere di Ferrara, con una condanna a 30 anni di carcere per omicidio - avrebbe convinto la polizia giudiziaria di avere informazioni per il recupero di una refurtiva

Si è lanciato dal quinto piano del vecchio sanatorio in disuso di Acquapartita. E’ morto così mercoledì mattina, intorno alle 12, Luca Lorenzini l’omicida della ex fidanzata Stefania Garattoni. La giovane venne uccisa il 9 marzo 2011: stava uscendo da un ente di formazione dove aveva appena terminato una lezione, in viale Mazzoni, per ritrovarsi sotto le coltellate dell’allora compagno con cui aveva “rotto”. La vita della ragazza fu interrotta a 21 anni.  

Quella del killer, invece, è terminata mercoledì mattina a 33 anni, ad oltre 5 anni da quell’episodio che cambiò irrimediabilmente l’esistenza di vittima e carnefice. Secondo le prime informazioni, Lorenzini – detenuto nel carcere di Ferrara, con una condanna a 30 anni di carcere per omicidio – avrebbe convinto la polizia giudiziaria di avere informazioni per il recupero di una refurtiva di una rapina. Per questo è stato condotto nel luogo da lui indicato, il vecchio sanatorio abbandonato di Acquapartita, nella zona di Bagno di Romagna, in quanto sul posto avrebbe dovuto indicare il luogo esatto in cui sarebbe stato occultato il bottino.

Il detenuto, invece, non trovandosi ammanettato, avrebbe colpito con un pugno un agente della Polizia Penitenziaria che lo accompagnava, per guadagnare alcuni secondi preziosi e buttarsi così dalla finestra. Il 33enne è morto sul colpo dopo un lungo volo dal quinto piano. Inutile il tentativo di soccorso del 118. Sul caso indaga la Procura. Riportano la notizia i quotidiani in edicola giovedì mattina.
 

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