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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Cesenatico

Morto nel porto canale, restano alcuni punti dubbi. Gli inquirenti: "Nessuna azione di terzi"

Ci sono ancora punti oscuri sulla morte di Ettore Bontempi, l’avvocato riminese di 59 anni morto annegato nella notte tra domenica e lunedì nel porto-canale di Cesenatico. Il più grande punto interrogativo restano le due-tre di “buco” prima della morte

Ci sono ancora punti oscuri sulla morte di Ettore Bontempi, l’avvocato riminese di 59 anni morto annegato nella notte tra domenica e lunedì nel porto-canale di Cesenatico. Il più grande punto interrogativo restano le due-tre di “buco” tra la fine della cena in un ristorante delle vicinanze, sulle 21, e le 23,50 quando è avvenuto il fatto che, per gli inquirenti, resta per ora un probabile suicidio.

Infatti, pur non essendo ancora tutti i tasselli a posto, per gli inquirenti sarebbe da escludere – in base agli accertamenti fatti – l’azione di terze persone, con ipotesi di reato quindi molto gravi. Di sicuro, per la Capitaneria di Porto, comandata dal tenente di vascello Stefano Luciani, non si è trattato di un incidente stradale. L’auto di Bontempi, una Bmw serie 5, è partita da ferma, con i finestrini tutti e quattro aperti, nonostante il freddo rigido, con una forte accelerazione e nessuna frenata. Il “tuffo” è avvenuto in viale Porto e non all’intersezione con viale Carducci, non si è trattato insomma di un “dritto” dal lungomare dovuto magari ad alta velocità e scarsa attenzione. La spinta impressa all’auto è stata così forte che le operazione di recupero si sono svolte nel lato opposto, quello di Ponente, del porto canale. Scartate anche le ipotesi di un errore dovuto alla nebbia (in quel momento era presente, ma la visibilità permetteva di vedere comunque l’altra sponda), così come l'errore dovuto alla scarsa dimestichezza dei luoghi, dal momento che Bontempi era un assiduo frequentatore dei ristoranti della zona.

Da questi dettagli emerge quindi un quadro altamente compatibile con un suicidio. Un tragico atto che tuttavia non trova un appiglio nel passato dell'avvocato, come per esempio malesseri psicologici o problemi economici. La Procura della Repubblica di Forlì non chiude la porta ad altre ipotesi che restano tuttavia residuali e che non vedrebbero in ogni caso il coinvolgimento di terzi soggetti. Resta, invece, da capire che cosa abbia fatto nelle sue ultime due-tre ore di vita l’avvocato riminese, tra quando ha salutato al ristorante e il momento della tragedia. La sua auto in quel momento è partita dallo stesso luogo in cui era stata posteggiata prima della cena e pochi istanti dopo alcuni passanti hanno udito lo scroscio del “tuffo” della vettura e sono scattati immediati i soccorsi. Ma la morte è sopraggiunta nelle acque gelide del porto canale di Cesenatico, in un punto perfino visibile dalle finestre della Capitaneria di Porto, chiamata a definire le cause di questa morte.

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