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Mercati nelle feste nazionali? Il sindaco: "Altre date disponibili"

A pochi giorni dalla ricorrenza del 25 aprile, le associazioni degli ambulanti Anva e Fiva puntano il dito contro la scelta dell'Amministrazione di non permettere lo svolgimento del mercato ambulante in quella giornata

A pochi giorni dalla ricorrenza del 25 aprile, le associazioni degli ambulanti Anva e Fiva puntano il dito contro  la scelta dell’Amministrazione di non permettere lo svolgimento del mercato ambulante in quella giornata,  esprimendo il proprio disaccordo  e auspicando un ripensamento per la giornata del 2 giugno. Il sindaco Paolo Lucchi, però, assieme all'assessore allo Sviluppo Economico Matteo Marchi replicano: “L’Amministrazione comunale non è rimasta insensibile alla richiesta di attenzione verso la categoria del commercio ambulante, ribadendo la disponibilità a trovare tutti gli spazi necessari per eventi di mercato straordinario”.

 

E ancora: “In primo luogo, ci preme precisare che per il 25 aprile e il 2 giugno è scorretto parlare  di mercati impediti, in quanto è una prassi dettata dalla regolamentazione comunale quella di anticipare al giorno precedente i mercati che ricadono in giornate festive. La richiesta avanzata dagli ambulanti di svolgere il mercato ambulante il 25 aprile e il 2 giugno non ci coglie di sorpresa, visto che era già contenuta nella proposta di calendario delle fiere e mercati 2012 presentata dal consorzio Le Città i Mercati”.

 

Quindi precisano i due amministratori: “Ma – come loro ben sanno dalla fine del 2011 - in sede di definizione del calendario la Giunta ha valutato di escludere i mercati in queste due date, e dopo l’approvazione nel dicembre scorso, ha provveduto a trasmetterlo a tutti i soggetti coinvolti.  Le motivazioni sono, da un lato, la logistica, che si sarebbe dimostrata incompatibile con l’organizzazione dei tradizionali eventi che in tali date si svolgono (Festa di Primavera del 25 aprile in piazza del Popolo, ecc), dall’altro, la necessità di salvaguardare i momenti identitari e fondanti la nostra comunità. Senza dubbio, 25 aprile e 2 giugno fanno parte a pieno titolo di questi momenti, e trasformarli in giornate commerciali non farebbe sicuramente un buon servizio alla città”.

 

“Del resto, ricordiamo che, quando si sono affacciate le liberalizzazioni del commercio nel decreto Salva Italia, le associazioni di categoria sia dell’artigianato (CNA e Confartigianato), sia soprattutto del commercio (Confcommercio e Confesercenti,  di cui peraltro i presidenti di Anva e Fiva sono autorevoli esponenti), hanno sollecitato un tavolo in cui fosse possibile stringere un patto fra galantuomini che prevedesse, fra le altre cose, la salvaguardia di 8 date identitarie, ossia 1 gennaio, Pasqua, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto, Natale e Santo Stefano. Tale pungolo è stato colto dall’Amministrazione comunale, che ha allargato il tavolo anche alla grande distribuzione, ottenendo la firma di un patto di indirizzo da parte di tutte le associazioni di categoria, di Coop e di Conad. Il raggiungimento di tale patto è stato ritenuto da più parti un fattore estremamente positivo, valutato con soddisfazione per il senso di responsabilità mostrato dalle parti”.

 

Venir meno a questo impegno da parte del Comune significherebbe far crollare l’equilibrio che si è instaurato, creando un effetto domino in virtù del quale tutte le azioni portate avanti di concerto per contenere gli effetti della liberalizzazione risulterebbero inutili. Siamo disponibili a modificare il calendario dei mercati in qualsiasi momento  includendo date che possano contribuire a dare risposte al commercio ambulante. Questo già a partire da domenica 3 giugno. Rimane ferma però la necessità di non far ricadere la scelta sulle date individuate dal patto di indirizzo firmato lo scorso dicembre, a meno che alcuni dei soggetti firmatari non ci dicano che lo ritengono superato. All’interno di questo quadro, di concerto con le associazioni Anva e Fiva, siamo determinati a trovare tutte le soluzioni necessarie”, concludono il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi e l'assessore Marchi.

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