rotate-mobile
Cronaca

Maxi operazione contro favoreggiamento dell'immigrazione, truffe ed estorsioni: sotto sequestro 185mila euro

Undici persone coinvolte nelle indagini della Fiamme Gialle. Favorivano l'ingresso di stranieri in Italia con pratiche fittizie da 4mila euro

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Forlì, hanno eseguito una sfilza di ordinanze di custodia cautelare, oltre al sequestro di somme di denaro pari a circa 185.000 euro, su disposizione del gip del tribunale di Forlì Massimo De Paoli, a conclusione di un’indagine che ha visto impegnata la procura forlivese.

Uno degli indagati è finito agli arresti domiciliari,  le indagini, complessivamente, hanno interessato 11 persone  coinvolte a vario titolo nell'inchiesta. I reati contestati vanno  dal favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, all’estorsione, alla truffa, all’indebita detenzione ed utilizzo di carte di pagamento e al riciclaggio di proventi derivanti dalla clonazione di vaglia  postali. 

Le indagini svolte dai militari della Compagnia di Cesena hanno principalmente messo in evidenza quella che secondo gli inquirenti è l'attività illecita di due soggetti. Secondo chi indaga avvrebbero procurato illegalmente l'ingresso di diversi stranieri nel territorio  italiano, attraverso la  predisposizione di  pratiche fittizie di assunzione lavorativa, in violazione della normativa sull’immigrazione. 

Nello specifico, secondo le indagini, avrebbero contraffatto le dichiarazioni di ospitalità per le assunzioni dei tirocinanti stranieri al fine di  ottenere il rilascio dei necessari nulla osta dall’Agenzia Regionale per il lavoro dell’Emilia Romagna. 

Secondo le Fiamme Gialle i due si facevano consegnare somme per 3-4 mila euro a pratica.  Il principale indagato, peraltro, avrebbe costituito delle società in Bulgaria (ma realmente residenti in  Italia) attraverso le quali avrebbe operato alla stregua di una sorta di “agenzia per il lavoro".

Secondo gli inquirenti, per eludere il divieto di legge relativo alla  somministrazione di personale, le società stipulavano falsi contratti d'appalto che dissimulavano  l’effettivo rapporto di dipendenza dei lavoratori . A finire sotto indagine anche un imprenditore edile del cesenate: i lavoratori,  pur lavorando alle sue dipendenze, risultavano formalmente impiegati dalle società bulgare. 

Dalle indagini sarebbe emerso che alcuni lavoratori così reclutati, avrebbero subito anche minacce di licenziamento, e almeno in un caso, uno di loro sarebbe stato costretto ad omettere la denuncia assicurativa per un infortunio sul lavoro.  Tra le varie attività criminose è emersa anche quella del riciclaggio dei  proventi illeciti derivanti dall’incasso di vaglia postali clonati in danno di ignari  correntisti. 

In sostanza, i titoli risultavano correttamente compilati ma poi il beneficiario reale veniva  artificiosamente “modificato” e il denaro finiva nella disponibilità degli indagati. In un caso, un indagato   si sarebbe appropriato di circa centomila euro frazionando, poi, la somma mediante versamenti su carte ed  altri conti appartenenti alle altre persone coinvolte.  Alle indagini hanno collaborato anche personale dell’Ispettorato del lavoro di Forlì – Cesena e della  Polizia postale. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Maxi operazione contro favoreggiamento dell'immigrazione, truffe ed estorsioni: sotto sequestro 185mila euro

CesenaToday è in caricamento