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Cronaca

Ha un nome l'autore della spaccata al Borgo Etico: trovato e denunciato in 24 ore

Sono bastate poco più di 24 ore per la Polizia per riconoscere quel viso immortalato nelle telecamere di videosorveglianza e scorgere un volto già noto negli uffici del Commissariato di Cesena

Sono bastate poco più di 24 ore per la Polizia per riconoscere quel viso immortalato nelle telecamere di videosorveglianza e scorgere un volto già noto negli uffici del Commissariato di Cesena. C'è quindi già un soggetto ritenuto l'autore dell'ennesimo furto al Borgo Etico, avvenuto nella notte tra lunedì e martedì, la “goccia” che ha fatto traboccare il vaso e che ha spinto i soci – assieme ad altri fattori – alla decisione di chiudere il punto vendita di via Cavalcavia.

I poliziotti diretti da Michele Pascarella, dirigente del Commissariato di Cesena, hanno notificato ad un 35enne, marocchino, senza fissa dimora e irregolare in Italia, la denuncia per furto. L'uomo si nascondeva a Cesena, a casa di un'italiana. I poliziotti, dopo averlo riconosciuto, si sono messi subito all'opera per il rintraccio, riuscendolo a scovare. L'uomo era stato precedentemente arrestato per fatti analoghi ed era da poco uscito dal carcere. Per gli investigatori il suo volto è ben riconoscibile e sulla base delle immagini è scattata la denuncia, che essendo fuori dalla flagranza di reato, non è potuta essere che a piede libero, in quanto così stabilisce la legge. “A dimostrazione che le telecamere servono per le indagini”, rileva Pascarella.

> IL VIDEO DELLA VIDEOSORVEGLIANZA

Il Borgo Etico è stato vittima di tre furti in pochi mesi, nonostante un allarme sofisticato e ben tre telecamere. I ladri in questo caso sono entrati nella notte tra lunedì e martedì, intorno alle 3,30. In due, uno a volto scoperto, l’altro con il viso travisato da una sciarpa e da occhiali, hanno sfondato la porta a calci, incuranti dell’allarme che suonava nelle loro orecchie. Una volta dentro hanno tentato di razziare la cassa, tuttavia trovando poco e niente da rubare. In cassa, infatti, non c'era niente. Dopo aver seminato danni, i due ladri sono scappati a piedi nelle tenebre, passando dalla porta sfondata con una violenza inaudita.

La decisione, specificano bene i soci, non deriva solo dai furti, ma da "quel mix letale, comune a molte altre imprese del territorio, che parte dalla sfiducia dovuta alla percezione di insicurezza, passa per costi fissi di gestione sempre più alti e difficilissimi da ammortizzare, fino ad arrivare alla crisi dei consumi che anche dopo anni non accenna affatto a diminuire. L’aiuto da parte delle istituzioni nel frattempo è stato quasi pari a zero", spiegano in una nota. 

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